A Portland sembrano esserci due correnti di pensiero: quelli convinti che questo nucleo di giocatori allenati da coach McMillan debba avere ancora un po’ di tempo per crescere e diventare una delle squadre candidate al titolo NBA; poi ci sono quelli convinti del contrario, invece, cioè che serva qualcos’altro per poter ambire a posizioni più importanti e che questo gruppo cresciuto insieme in questi anni non abbia raggiunto i risultati sperati.
Di questa seconda idea sembrano essere stati anche i proprietari della squadra in questa estate, che hanno deciso di licenziare il GM Pritchard (che aveva portato la squadra dal baratro fino ai playoff) e affidare la squadra in mano a Rich Cho, ex assistente General Manager ai Thunder, per cercare di fare l’ennesimo salto di qualità che consenta alla franchigia non solo di qualificarsi per i playoff, ma anche di proseguire la sua corsa nella post-season.
Il record sopra il 60% delle ultime due stagioni non può già più bastare e gli infortuni che si sono susseguiti come una maledizione possono essere sì un’alibi, ma non possono essere presi come scusante completa. Ecco che quindi i movimenti dell’estate non sono stati molti anche perchè la squadra sana dovrebbe essere già di alto livello: via Webster che non aveva mai convinto al massimo e spazio per Batum diventato ormai titolare e pronto ad esplodere definitivamente, ed a Wesley Matthews, messo sotto contratto per delle cifre probabilmente oltre il suo vero valore, ma che nel sistema di McMillan dovrebbe rivelarsi utilissimo per la parte difensiva e come riserva del leader assoluto della squadra: Brandon Roy, ormai un All-Star affermato che gli infortuni, però, stanno tartassando.
L’unica grana che Cho non è ancora riuscito a sistemare è quella del vanitoso Rudy Fernandez che resosi conto di non essere stato in grado di guadagnarsi dei minuti veramente di qualità, ha chiesto più volte di essere ceduto, ricevendo anche una multa dalla Lega per queste dichiarazioni. Lo spagnolo è in cima alla lista dei desideri di diverse squadre, New York e Chicago su tutte, ma finora non si è giunti a nessun accordo e il GM dei Blazers ha già fatto capire che Fernandez è sotto contratto e quindi dovrà presentarsi e mettersi a disposizione, ma il suo tempo in Oregon sembra finito.
La vera chiave della prossima stagione però sarà la salute di Greg Oden, la prima scelta assoluta del draft 2007 ha giocato appena 82 partite in tre stagioni saltando interamente la prima, ma in queste apparizioni sul parquet ha mostrato di poter stare in campo e anche essere importante per la sua squadra: in carriera viaggia a 9.4 punti, 7.3 rimbalzi e 1.4 stoppate, cifre non da prima scelta ovviamente ma pur sempre discrete contando i mille infortuni e il blocco quindi nella crescita. Se dovesse restare sano la sua presenza a centro area, aggiunta a quella di Camby si faranno sentire, anche perchè Oden è alla sua ultima stagione di contratto garantito e dovrà conquistarsi la riconferma.Giovani e di belle speranze, forse però ormai da troppi anni. McMillan ha fatto un lavoro incredibile ma ora è arrivato il momento di alzare il livello e puntare seriamente ai playoff, e non solo ad arrivare al primo turno. Per farlo però sembra manchi ancora qualcosa perchè oltre a Roy, Miller, Aldridge e Camby, quelli che stanno dietro non sembrano sempre all’altezza, e comunque questi quattro sono sì dei grandi giocatori, ma di fianco a Roy servirebbe un’altra grande stella per togliergli pressione e per far impegnare di più la difesa avversaria.
Ma tutto poi, dipenderà dagli infortuni… anche quest’anno.