Candidato sindaco di Fortaleza-Brazil. Nessun richiamo a politici locali.
La storia: c’è un blog satirico, ironico o quello che è. Questo blog si occupa di politica locale, gioca con i tic e le usanze della cosiddetta “classe dirigente” moderna. Tra questa classe dirigente spicca un Assessore, che noi chiameremo Assessore Spaziale a qualcosa, è un tipo magro, con i capelli lunghissimi e socialista. Questo tizio può rivendicare i natali dei movimenti anti-casta: quando questi parlano del politico pelandrone, arrivista e ignorante, fanno in pratica il suo ritratto. La sua carriera inizia in un’azienda pubblica. Entra in quota socialista, mansione: macellaio. Dopo qualche anno diventa, magicamente, dirigente. Quindi porta avanti la sua carriera politica, dopo il fuggi fuggi di tangentopoli tra i socialisti c’è posto per chiunque. Diventa consigliere comunale, quindi assessore comunale, quindi segretario regionale dei (quattro gatti) socialisti. Fa anche parte della massoneria, e la sua storia prosegue ancora. Alle elezioni provinciali sfrutta la litigiosità interna al Pd per attrarre voti, e per lui si aprono le porte della provincia. A un certo punto rischiava di non farcela, e di dover tornare a lavorare: i suoi compagni di partito lo hanno visto piangere per questo. Però alla fine è andata, ora ha anche l’auto blu, ma il suo obiettivo è più grande. Lui vuole Roma. Per averla, decide di lavorare sul presenzialismo. Con l’auto blu gira tutta la provincia, presenzia ad ogni manifestazione, dai tornei di bocce ai raduni di pesca alla trota. Sfogliando il giornale, ogni giorno è possibile trovare una foto in cui lui compare sullo sfondo. Prende anche la parola, sfornando i discorsi vuoti che solo un socialista degli anni ’90 può fare. Sinergie, fattive collaborazioni, valorizzazione del territorio.
Con un personaggio così, il blog satirico locale andava a nozze. Bastava riportare un suo virgolettato, di quelli senza senso, e aggiungerci un commento breve, anche un solo “prematurata la supercazzola”, e c’era da ridere. L’Assessore, però, deve salvaguardare la sua immagine, perciò inizia una battaglia legale a suon di querele, con scarsi risultati. Il giudice, come contentino, dispone la rimozione degli articoli che non gli piacciono e basta. Oltre a questo, l’Assessore gira per il paese dicendo: “non capisco perché ce la debbano avere con me.”
Da quel blog fanno sapere di non avercela con lui, anche se in effetti qualche motivo ce lo potrebbero avere. Perché chi scrive in quel blog è nato quando, nel suo paese, governava un certo Craxi. Quando la corruzione e il malaffare erano all’ordine del giorno e a carico dei cittadini. E’ cresciuto in questo paese, si è istruito, ha iniziato a lavorare, al contrario della classe dirigente, che non ha mai lavorato e non è neanche istruita. Ha visto arrivare una crisi economica tremenda, a cui quella classe dirigente ha risposto con un “pagate di più, che abbiamo fatto i debiti prima”. Chi scrive in quel blog avrebbe il dovere morale di impegnarsi, giorno dopo giorno e ora dopo ora, nel far capire a più persone possibile quanto certa gente, come questo Assessore, sia la rovina di questo paese.
Nonostante tutti questi buoni motivi, chi scrive in quel blog non ce l’ha con l’Assessore, perché tanto sarebbe inutile spiegarglieli. Non li capirebbe. Ma almeno noi dobbiamo riuscire a capirli, ed è per questo che il blog satirico non si fermerà.
N.B.: questa storia è inventata di sana pianta. Non esistono assessori socialisti con l’auto blu, ignoranti, massoni e candidati ad andare in parlamento.