Si può dire qualcosa (ancora) a proposito della bellezza, dopo che il buon Dostoevskij disse che sarà lei a salvare il mondo? Non credo proprio.
Per quale ragione dovrebbe essere importante?
Non ne ho alcuna idea in realtà, ma proverò a scrivere qualcosa.
Siamo abituati a immaginare la bellezza, o l’arte, come qualcosa alla quale hanno diritto pochi eletti. Credo sia giusto affermare che sia un diritto di tutti, questo deve essere chiaro.
Però, siamo certi che tutti la desiderino?
Le nostre giornate sono ben diverse da quelle dello scrittore russo; almeno in apparenza. Quello che lega noi a lui, e quindi alla sua idea della bellezza “sovversiva”, è una cultura dominante che celebra lo status quo; adesso come allora. Le uniche differenze, rispetto all’Ottocento, è che è la tecnologia rende tutto o quasi molto semplice.
Superficiale.
Che cosa distingue una società del 2013, e una governata dallo zar? Tutto, e niente: il progresso tecnologico, scientifico, medico, eccetera eccetera. Ma in entrambi i casi è la semplicità a farla da padrone.
Perché dare il potere alle persone? Guardatele: sono volgari, ignoranti, capiscono solo il bastone. Meglio affidarlo allo zar, lui sì che sa come si fa.
Perché studiare? C’è il Web. Per quale motivo sforzarsi di comprendere, quando tutto è così evidente? Per quale ragione cercare di andare oltre le apparenze quando queste ci parlano con “chiarezza”?
L’aspetto sovversivo della bellezza è che può essere colta, ma non è mai qualcosa di facile. Sia perché conduce il singolo a interrogarsi su ciò che vede e lo circonda.
Sia perché la bellezza educa quel singolo a non accontentarsi più di quello che sino a ieri, lo rendeva sazio e soddisfatto. Perché uno dei “trucchi” applicati da chi difende lo status quo è di considerarla tale solo perché ci costa poco o nulla. Sfiora l’occhio (invaso da mille immagini) e: “Che bello!”.
Attenzione. Qui non si tratta affatto di bellezza, bensì di diversione: una tecnica (militare) che si attua per indebolire il nemico in un punto, dove poi sarà concentrato l’attacco.
Quando Dostoevskij scopre il valore della bellezza, sa già che essa non convincerà molti. Infatti dice che sarà la bellezza a salvare il mondo, non che gli uomini lo salveranno tramite la bellezza. È qualcosa che coinvolge pochi, e comunque sembra che sarà appunto lei a operare la salvezza.
Non è terribile?





