Magazine Diario personale
Ebbene sì: ormai da qualche giorno sto arredando, con tutta calma, la mia stanzetta in uno di quei posti che mai avrei creduto di frequentare.Continuo a pensare che fessobukko e compagnia non siano bellissime cose. Ma continuo anche a pensare che la troppa coerenza sia la virtù degli ottusi. Quindi non stupitevi e non biasimatemi (o almeno, non picchiatemi). In fondo sono uno dei tre o quattro scrittori italiani contemporanei, in un tempo e in un luogo in cui quelli della mia razza vengono soppiantati e sbeffeggiati da usurpatori scialbi e usurpatrici cocche di prof, in un trionfo cagnonporco orchestrato da giornali cinofili e suinofile tv, e ogni sistema per far leggere due copie in più dei miei romanzi sarà un servigio reso a persone a cui non viene riconosciuto nemmeno il diritto di venire a sapere che questi romanzi esistono, un gentile favore a un’umanità sempre più soffocata da cose brutte e banali, un prezioso aiuto per quei due nuovi lettori, che divertiti e commossi – lo so, ne sono sicuro, perché odio la falsa modestia – mi ringrazieranno. Perché se è vero che sono uno dei tre o quattro, è anche vero che certa bella gente della cul-tura ufficiale non mi nominerebbe neppure in una lista di quattromila, e allora (come dice sempre lo zio cieco di Corradino nel nuovo Romanzo che vedrà la luce nel 2015) era venuta l’ora di “farsi un po’ furbo”. Quante decine di scalzacani (in mezzo a pochissimi grandi autori, quasi tutti stranieri) si sono accalcate a bookcity? E a me che stavo a pochi chilometri non hanno fatto neanche un fischio (non che ci tenessi: lo sapete, per me uno scrittore è uno che se ne sta a casa a scrivere. Però fa incazzare). Bravi, grazie, continuate così. Per colpa vostra, mi darò perfino ai sorcial!Anche perché, forse, potrebbero aver ragione quei miei amici che insistono sul fatto che pure fecebook, come tutte le cose, dipende da CHI lo usa e da COME lo usa (non mi metterò a sciorinare ogni mezz’ora foto di me che mi lavo i denti o faccio la cacca, tampinando la gente perché venga a vederle e a mendicare perché clicchino su “me gusta mucho”, come fertilizzante innaturale di un patetico ego tecnoglionito).Però tranquilli, amici miei: continuerete a trovarmi soprattutto qui. Perché resto convinto che la differenza fra un blog e fessobukko sia la stessa che c’è fra un bar degli artisti e una discoteca del sabatosera. Ogni tanto quattro salti si possono anche fare. Ma parlare con voi in questo mio bar degli artisti rimane la cosa che apprezzo di più.
p.s.Naturalmente accetterò al volo ogni vostra richiesta di amicizia. E mai come in questo caso si tratterà di Amicizia vera. Più o meno profonda, ma vera.
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