Domenica prossima, 18 marzo, ci sarà un evento per me importantissimo. Mio padre ha dipinto fin da ragazzo. Molte sue opere sono andate perdute nel tempo ma in famiglia è rimasta un’ottantina di lavori. Domenica li esporremo in quella che lui, in vita, non è mai riuscito, per diversi motivi, a organizzare: una mostra personale. Lo faremo grazie all’associazione culturale Arte 2000 e, in particolare, grazie a Giulio Luberti col quale babbo aveva uno stretto rapporto artistico oltre che d’amicizia. Ci sarà una selezione di oli, chine e tecniche miste che mostreranno come Cesare Craia fosse artista nell’anima più che nella tecnica. Uomo di pancia, i suoi lavori sono fatti di sangue e carne com’era lui. E’ un tributo che noi figli, Paolo ed io, abbiamo il dovere di dargli. Ma credo che non solo gli amici e quelli che l’hanno conosciuto e hanno avuto la fortuna di incrociare la sua esistenza potranno apprezzare l’umanità che scaturisce dai tratti che mio padre ha segnato sulle tele e sui fogli di cartoncino a cui ha demandato i suoi pensieri ed emozioni. Mio padre non ha mai voluto vendere i suoi quadri per cui nessun lavoro sarà in vendita. Da domenica 18, in piazza Mazzini a Montegranaro, presso la sede di Arte 2000.
Luca Craia