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Piacere, Mr.Grey. Le ultime novità sul film di 50 Sfumature di Grigio

Creato il 15 luglio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

L’immagine che affiora nella mia mente è quella di Mr.Grey che guarda Seattle dal suo ufficio vetrato, il colore dominante non può che essere il grigio. Per quelli che vivono sulla Luna e non fossero incappati prima di adesso in una delle sfumature che stanno attanagliando l’universo, la trama segue Anastasia Steele nella sua esplorazione di un nuovo mondo di scoperte sessuali e attività osé guidata dalle sapienti mani del miliardario Christian Grey. Erotic drama, lo chiamano. 50 sfumature di grigio è uno dei casi editoriali più discusso degli ultimi anni.

La trilogia “Fifty Shades” è stata tradotta in 51 lingue in tutto il mondo con oltre 100 milioni di copie vendute, 3.500.00 solo in Italia. Un libro che è diventato un fenomeno. La storia che ha appassionato un’intera categoria di donne (casalinghe disperate?), svelandone i segreti più reconditi, sta arrivando nelle nostre sale. Il film è diretto dalla regista londinese Sam Taylor-Johnson (Nowhere Boy) e prodotto da Michael De Luca e Dana Brunetti affiancati dall’autrice del libro E.L. Jame (pesudonimo di Erika Leonard), che negli ultimi dodici mesi ha guadagnato la bellezza di 62 milioni di dollari. Meglio di Dan Brown o Stephen King.

L’attesa è tanta e non potrebbe essere altrimenti, considerando che parliamo di una serie che ha interessato più di 70 milioni di lettori in tutto il mondo con le sue crude prodezze erotiche. La campagna del film è direttamente proporzionale al seguito di adepti del romanzo, basti pensare a quanta pubblicità hanno fatto i casting dei due protagonisti e al fatto che la pellicola si è trovata sotto i riflettori, ancora prima che le riprese avessero inizio, con le scommesse sui possibili attori perfetti a incarnare i due protagonisti.

Cinquanta Sfumature di Grigio - jamie Dornan

Alla fine, dopo trattative, smentite, rinunce e peripezie, sono stati scelti Jamie Dornan – il corpo di una popolare campagna underwear di Calvin Klein – nei panni del multimiliardario Christian Grey e Dakota Johnson – figlia di Melanie Griffith e Don Johnson, nonché nipote di Tippi Hedren – nei panni dell’innocente Anastasia Steele. La massiccia campagna reclutamento dei protagonisti è stata strombazzata come il leggendario casting di Rossella per “Via col vento”. Hanno rinunciato al ruolo del sadico Grey una montagna di attori, tra cui Charlie Hunnam che, già designato, ha poi saggiamente deciso di tornare a casa, tra le mura sicure della fortunata serie Sons Of Anarchy.

Ognuno di noi ha preso parte alla scommessa e ipotizzato un nome, tracciato un volto, immaginato una versione. Io avrei scelto Ryan Gosling e Mila Kunis, belli e talentuosi. In alternativa, pensando al battage, avrei scritturato la coppia Robert Pattinson ed Emma Watson. Tra mille rumors, il film potrebbe risolversi in una vera e propria corrida il cui sequel prevede nuovi eroi. A riprese ultimate pare infatti che nessuno dei protagonisti abbia intenzione di continuare l’opera e così, come una giostra che va avanti a colpi di marketing, l’operazione toto nome e relative diatribe ritorna di moda.

Qualcuno (The Guardian, Hollywood Reporter) è già deluso dal plot. Le immagini trapelate rivelano un carattere “più romantico che sessuale”. La pellicola non potrà essere così esplicita come il libro, il divieto ai minori o peggio la censura di alcune scene sono uno spauracchio da tener presente, soprattutto in previsione d’incassi al botteghino. La Universal, che ha acquistato i diritti per 5 milioni di dollari, è andata sul sicuro, mostrando scene sorprendentemente addomesticate. Bisognerà aspettare il prossimo 14 febbraio 2015 o essere negli States il primo Agosto per saperne di più. Ma una cosa è certa: che fruste e manette vadano alla grande, non è una novità. E di master e slave è piena la storia del cinema, fin dagli anni Sessanta. Tutte trasposizioni di romanzi scabrosi.

Se pochi mesi fa il prestigioso settimanale Entertainment Weekly si chiedeva come mai il sesso fosse recentemente sparito da Hollywood, oggi il mood sembra cambiato e si punta all’esagerazione. Cito “La vita di Adele”, “The Counselor – Il procuratore” di Ridley Scott o l’estremo virtuale in “Her” di Spike Jonze, rischiando di aprire una sex session senza fine. Persino Martin Scorsese ha fatto tremare la censura con il suo “The Wolf of Wall Street”, tra rapporti multipli e comportamenti scandalosi.

Meno esplicito, ma sulfureo e sensualissimo, anche il capolavoro “American Hustle”, arrivando al cult Fantasy come “Trono di spade”, la cui regola è “sesso e battaglie di egual peso e di ugual barbarie”. Questo ritorno prepotente all’eros, nelle sue forme più estreme, probabilmente è una compassionevole strategia che mira a riportarci alla gloriosa epoca di “Basic Instinct” e “9 settimane e mezzo”, ai bei tempi delle provocazioni carnali e audaci avventure. Facendoci tornare alla memoria che il piacere, concetto terreno e mortale, può essere anche solo una semplice, naturale, scontata velleità sessuale. Aiutandoci, forse, ad uscire da un sonnolento, noioso, frustrante aplomb convenzionale dietro il quale ci nascondiamo. Casalinghe a parte.

Di Valeria Ventrella per Oggialcinema.net


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