Quando il dottor Dell’Erba mi ha parlato e descritto questa ricetta, gli ho chiesto se potevo ospitarla tra le mie pagine, ovviamente non solo la ricetta, e giustamente per introdurla bisogna anche parlare un po’ del suo autore ed esecutore, ed allora gli ho
Massimo Dell’Erba
domandato: -Come preferisci che ti introduco come fisico rubato alla fisica, o braccia sottratte alle risorse agricole del paese?
Di rimando, il buon Dell’Erba mi ha risposto: -no, meglio come come fisico spostato e ancora in cerca di una collocazione definitiva- a questo punto, lo confesso mi è venuto un dubbio ed ho chiesto: -ma spostato nel senso che sei fuori di testa?-
-no- mi fa, -spostato che non sono più collocabile nel novero dei fisici ed anche un po’ di testa.
Ma il curriculum del cinquantaseienne imprenditore barese continua, esperto di pianificazione strategica, che quest’ultima cosa va spiegata bene, per chi come me è ignorante sulla materia, dunque tecnicamente chi si occupa della disciplina, si occupa di
Pianificazione Strategica
quel processo di pianificazione con il quale si fissano gli obiettivi di un sistema (territoriale, aziendale, statale) e si indicano i mezzi, gli strumenti e le azioni per raggiungerli in una prospettiva di medio/lungo periodo.
Insomma, come dire, oggi voglio fare la parmigiana di melenzane, ed in generale, la pianificazione strategica risponde ad almeno una delle tre domande chiave:
- di cosa ho bisogno
- cosa faccio
- per chi lo faccio
- in quanto tempo
- come l’ottimizzo
Diciamo che i progetti del dottor Dell’Erba non riguardano la cucina, ma era importante spiegare a chi di economia e strategie aziendali, non capisce una cippa, il teorema, applicato in sede gastronomica, come funziona
Lavorativamente parlando, Massimo è stato anche esperto per vari tribunali (molti anni fa) nella ricerca di colpi di armi da fuoco, ed ha insegnato per due anni al Politecnico di Bari Economia e organizzazione aziendale.
Nel 1996 viene eletto Direttore Marketing di Tecnopolis. Nel 2003, dopo la definitiva acquisizione di Tecnopolis da parte della Regione Puglia fonda StraDe srl a conclusione dell’esperienza lavorativa per conto di Tecnopolis.
Comunque, per sapere chi è questo attempato giovanotto, basta utilizzare google, perchè pare che sia uno famoso assaje, se poi siete appassionati di cucina, come lo sono io, vi consiglio un salto alla sua pagina di facebook “Trippa Advisor“
Il poema Oda a la Alcachofa (“Ode al carciofo”), di Pablo Neruda fa parte della raccolta Odas Elementales.
Ode al carciofoPablo NerudaIl carciofo dal tenero cuore si vestì da guerriero,ispida edificò una piccola cupola,si mantenne all’asciutto sotto le sue squame,vicino al lui i vegetali impazziti si arricciarono,divennero viticci,infiorescenze commoventi rizomi;sotterranea dormì la carota dai baffi rossi,la vigna inaridì i suoi rami dai quali sale il vino,la verza si mise a provar gonne,l’origano a profumare il mondo,e il dolce carciofo lì nell’orto vestito da guerriero,brunito come bomba a mano,
Pablo Neruda
orgoglioso,e un bel giorno,a ranghi serrati,in grandi canestri di vimini,marciò verso il mercato a realizzare il suo sogno:la milizia.Nei filari mai fu così marziale come al mercato,gli uomini in mezzo ai legumi coi bianchi spolverini erano i generali dei carciofi,file compatte,voci di comando e la detonazione di una cassetta che cade,ma allora arriva Maria col suo paniere,sceglie un carciofo,non lo teme,lo esamina,l’osserva contro luce come se fosse un uovo,lo compra,lo confonde nella sua borsa con un paio di scarpe,con un cavolo e una bottiglia di aceto finché,entrando in cucina,lo tuffa nella pentola.Così finisce in pace la carriera del vegetale armato che si chiama carciofo,poi squama per squama spogliamo la delizia e mangiamo la pacifica pastadel suo cuore verde.Per il suo basso contenuto calorico il carciofo è indicato nelle diete dimagranti.
I suoi fiori, come quelli del cardo, contengono il lab-fermento (chimosina), che si usa come caglio del latte.
In Liguria, il carciofo è un componente base della locale torta pasqualina.
Carciofo
Specialità della cucina romana sono invece il Carciofo alla Romana (stufato in olio d’oliva, brodo vegetale, prezzemolo, aglio e mentuccia), il Carciofo alla Giudia, (intero e fritto in olio di oliva) il Fritto di Carciofi in pastella e l’insalata di carciofi (crudi a lamelle).
Ora, al di la’ Della bellissima poesia di Neruda, e al di la’ del buon Massimo e della sua ricetta, mi pongo una domanda: anche io spesso, mi sento come un carciofo…con una corazza esterna, forte, come fosse quasi una carapace, ma incredibilmente e, nel mio caso, preoccupantemente morbido e delicato all’interno…
Ecco, io non ho mai capito perche’ con il termine carciofo, viene usato in maniera denigratoria, designando cosi’ un individuo, un po stupido, un po’ grullo.
Polpette e carciofi in “pianificazione strategica” del dottor Massimo Dell’Erba
Carciofi in cottura
Ingredienti:
- gr 600 di manzo macinato
- 2 uova
- parmigiano q.b.
- prezzemolo
- olio d’oliva
- farina 00
- 1 cipolla
- 4 carciofi
- 1 limone
Esecuzione: – Preparate le vostre polpette di carne mettendo in una ciotola la carne macinata, potrete utilizzare anche della carne di vitello oppure un misto di vitello e maiale, come più vi aggrada.
Aggiungete alla carne il sale, le uova, il prezzemolo tritato, il parmigiano ed un po di cipolla tritata, lavoratele ed amalgamatele per bene con le mani.
A questo punto, ungetevi le mani con un pochino d’olio e formate delle palline di carne che schiaccerete per appiattirle un po’. Una volta preparate le polpette passatele nella farina
Tagliate i carciofi a fettine non troppo spesse e fateli soffriggere in olio e aglio senz’anima
Polpette e carciofi
appena saltato ed imbiondito, tirateli con un dito di vino bianco vino bianco quando sarà evaporato aggiungete un po’ di brodo e coprite con un coperchio ed abbassate la fiamma, a metà cottura dei carciofi aggiungete le polpette crude e ricopritele nuovamente con il coperchio.
Fate cuocere a fiamma alta senza il coperchio fino a quando non sia addensato il liquido di cottura.
A questo punto, togliete le polpette e mettetele al centro del vostro piatto di portata e contornatele con carciofi disponendoli a corona tutt’intorno alle polpette.