E’ stato accolto da un grandissimo entusiasmo l’ospite d’onore della giornata di apertura del Giffoni Film Festival. Stiamo parlando di Pif che, reduce dallo strepitoso successo del suo film d’esordio, La mafia uccide solo d’estate, si è confrontato con i ragazzi della giuria del festival dedicato ai giovani più rinomato al mondo. Il solito Pif, un po’ timido e impacciato, ci ha però tenuto ad omaggiare il caloroso pubblico del Giffoni.
“Devo venire qui un po’ più spesso, fa bene all’ego”, ha infatti scherzato, “questo festival è una realtà incredibile. Vedi le foto e sembra Hollywood, mi sono veramente sentito Richard Gere”. La mafia uccide solo d’estate è stato il primo film ad esorcizzare il tema della mafia con leggerezza ed ironia ma quando parla della mafia Pif diventa serio. “La mia generazione è stata segnata dalle stragi però il risultato è stato un colpo d’orgoglio da parte dei miei conterranei. Credo anche che dovevamo svegliarci già dalla morte di Boris Giuliano senza aspettare che la situazione degenerasse. Non bisogna aspettare che ci siano dei morti per indignarsi o delle tragedie per arrabbiarsi. Cari ragazzi, scegliete i vostri eroi prima che sia la mafia a fare per voi”.
Non sono state poche le paure che ha dovuto affrontare durante la lavorazione del film, come lui stesso ha spiegato. “Da palermitano mi sono sentito autorizzato a parlare della mafia ma avevo paura della reazione dei palermitani stessi. Nel mio film ho portato avanti una riflessione che molti siciliani hanno fatto in quegli anni e credo che il mio sia stato un esperimento vincente, considerando il successo del film.Diciamo poi che il film è uscito a novembre e che nel frattempo sono successe così tante cose che hanno cancellato un po’ il ricordo delle difficoltà che ci sono state durante la realizzazione. La verità è che entravo in paranoia quando dovevo riprendere i dettagli magari anche solo un bicchiere. Poi non ho dormito la notte pensando al mix tra le scene di repertorio e le scene girate da me tra la folla. Non era facile ottenere un buon risultato considerati i mezzi che avevamo”. I tanti che si aspettavano che il suo film di riferimento fosse La vita è bella di Roberto Benigni sono stati smentiti.
“Il mio riferimento durante le riprese è stato Forrest Gump. Mi autodenuncio. Il mio film nasce dal fatto che da quando mi sono trasferito a Milano per fare Le Iene, non faccio che sentire domande sulla mafia che non mi sarei mai aspettato. Il mio film nasce con uno scopo educativo, per fare chiarezza, per allontanare le persone dagli stereotipi a cui sono abituate. Poi diciamo che non conoscevo le mie intenzioni fino a che non ho iniziato a fare promozione.” Oltre alla nuova stagione de Il Testimone su MTV e ad una serie per la RAI ispirata proprio a La mafia uccide solo d’estate, Pif ha infine preannunciato: “Comincerò a breve a lavorare sul mio prossimo film e spero di mantenere la naturalezza, la spontaneità che hanno caratterizzato il mio esordio”.
di Rosa Maiuccaro per Oggialcinema.net
Foto: Pagina Facebook Giffoni Film Festival