Dicevamo la mia memoria…Cosa c’è di strano?! Nulla, se non ché ha dei lati oscuri che non riesco a capire. Infatti non mi ricordo o meglio non riesco a ricostruire nella mia mente i volti delle persone e me li ricordo a pezzi e a giornate…E non sto parlando di persone che vedo una volta all’anno, ma anche dei miei familiari o_O!!!Ora come ora, mentre scrivo non ricordo infatti il volto della cavia(che tra l'altro mi ha fatto trovare la tavola apparecchiata, il nuovo arrivato da Amazon sul tavolo da sfogliare, il biglietto per il treno di sabato e tutto questo con sotto un p.s. vado a fare una birra con gli altri....Mi sembrava strano!!!) e se penso a lui mi viene in mente l’immagine del suo naso, dei suoi occhi, dei suoi capelli ma il suo volto tutto insieme no, non me lo ricordo e quando arriverà(se arriverà) sarà come la prima volta che lo vedo...
A scuola facendo il liceo linguistico dovevo imparare tanti termini nuovi. E anche lì la mia memoria andava a simpatie non meglio identificate: ero l’unica della classe a ricordare e a scrivere perfettamente parole assurde e di scarso utilizzo; parole banali e di uso comune invece, rischiavo di confonderle tra di loro. Un esempio possono essere i nomi dei frutti di bosco in inglese(tanto per prendere una categoria a caso che con il post non c’entra niente ;-)). Tutti simili tra loro, li confondevo che era una meraviglia. E per ricordarmeli dovevo ragionare finchè era possibile. Ad esempio sapevo che blackberry era la mora perché nella parola è contenuta la parola black che sta per nero, quindi il frutto di bosco nero era ovvio che fosse la mora; oppure i mirtilli che si chiamano blueberry e che infatti sono i frutti di bosco blu…
Bene con questi presupposti penserete “pensa che figure quando è in giro…Magari qualcuno la saluta e lei non si ricorda di lui/lei”. E il bello viene proprio qui perché, non mi ricordo i volti e le parole simili tra loro, ma se incontro una persona vista dieci anni prima, non solo la riconosco all’istante, ma mi ricordo anche tutto di lui/lei persino il suo numero di scarpe…E lo stesso dicasi per le immagini che vedo: a distanza di mesi, me le ricordo tutte e so anche precisamente dove e quando le ho viste…
Quindi per aiutare la natura e non sprecare fogli, stampando o copiano tutte le ricette che vedo in giro e mi piacciono, cerco di sfruttare la parte ipersviluppata della mia memoria(perché credo che la mia memoria sia ipersviluppata da una parte e iposviluppata da un’altra)e faccio una sorta di Stamp R Sist nella mia mente…Poi quando in mano mi capitano gli ingredienti giusti, è un attimo tornare nel sito o nella rivista dove l’avevo adocchiata e mettermi all’opera…
E così è stato per questo cobbler.
Visto circa un anno fa, in una versione simile in una rivista di cucina, ho pensato di farlo considerando l’esubero di frutta estiva giacente nel mio frigo(a fine stagione tendo sempre a fare incetta di pesche e prugne, visto che per un bel po’ potrò solo rimembrarle)…Quindi diciamo che il mio è stato un ottimo cobbler svuota frigo di fine stagione che ha conquistato anche la cavia che fino a poco tempo fa considerava la frutta cotta il suo nemico n°1.Cobbler con mirtilli, pesche e prugne
Ingredienti per 6 personePer la frutta
- 350gr di pesche nettarine a spicchi(al netto del nocciolo)
- 160 gr di prugne a spicchi(al netto del nocciolo)
- 120 gr. di mirtilli freschi
- 3 cucchiai di zucchero di canna
Per l’impasto
- 100gr di farina 00
- 1 cucchiaino di lievito per dolci
- 40 gr di burro
- 1+1/2 cucchiaio di zucchero semolato
- 1 tuorlo
- 3 cucchiai di latte
- 1 pizzico di sale