Pillole di vacanza al Koversada. Di chiavette a manovella e people watching.

Purtroppo devo rettificare quanto avevo scritto nel post precedente: la chiavetta internet T-mobile funziona praticamente a manovella. E io che tutta spavalda pensavo di poter scrivere ogni giorno e parlare coi miei su Skype! Invece, nisba. C’è da dire che i primi due giorni l’avevo usata all’interno della roulotte, per evitare di inquadrare involontariamente chiappe estranee. Non è cosa carina da farsi.Il terzo giorno (ieri), vista la scarsissima qualità della videochiamata, avevo deciso di portare il pc fuori e chi s’è visto s’è visto, tanto qui di scrupoli se ne fanno pochi: i genitori fotografano i figli che giocano in spiaggia perfettamente incuranti di chi inquadrano alle spalle dei pargoli. Tanto dubito che mettano le foto ignude su facebook, e poi mica c’ho la targa col nome sul decolteé.Insomma, ieri ho portato il pc fuori e ho tristemente scoperto che il credito era già esaurito. Erano solo venti kune, circa tre euro, quindi non poteva durare a lungo; ma rimanere a chiavetta asciutta non fa piacere quando vuoi usarla. Così oggi IlMioAmore, non senza difficoltà, è riuscito a ricaricare la chiavetta (le istruzioni sono rigorosamente in croato, lingua che non assomiglia ad alcuna da noi conosciuta), e almeno ho letto i commenti al post precedente. Non riesco a rispondere ai commenti né a leggere i blog: il tempo di caricamento non cambia anche se mi metto all’esterno (d’altronde siamo in pineta, lontano da case e con pochi ripetitori. Per fortuna, aggiungo).Scrivo quindi su word, copio incollo e posto sperando di non perdere la connessione nel frattempo.Volevo caricare qualche foto, ma dovrò farlo al ritorno. Un bel post fotografico a valanga, come quelli di Ilaria Pedra, che mi piacciono tanto. Ho trovato, proprio vicino alla nostra piazzola, un accesso al mare meraviglioso: si scendono una ventina di scalini e in fondo alla scala c’è una scaletta che si tuffa in mare, un mare limpido e già profondo, dove non si tocca! E’ un posto semplicemente meraviglioso, con rocce a forma di mazzetti di fiammiferi (non me ne vogliano i geologi, so che hanno un nome specifico ma non ho google da consultare),  tutte raggruppate. Sembra un quadro. Peccato non poter fare una foto dall’acqua.In questi giorni, non avendo un granché da fare se non leggere una paginetta di libro, controllare che la Purulla non si faccia del male, ok a che punto ero arrivata, ah sì, controllare che la Purulla non si faccia del male, ok meglio chiudere questo libro e continuare dopo, controllare che la Purulla non si faccia del male, non c’è molto da fare. Lo scorso anno lei non era ancora semovente, iniziò a strisciare e gattonare proprio in vacanza: quest’anno invece corre dappertutto, e noi due non abbiamo un attimo di tregua. Oltretutto, stando -giustamente, sennò che ci si viene a fare al mare- sempre all’aperto, non la si può perdere di vista un istante.Sicché si chiacchiera, si ride, si scherza e si fa people watching. C’è il signore sulla sessantina in bicicletta, che indossa un copricapo a forma di ombrello, dai colori della bandiera tedesca, per ripararsi dal sole. Buffo ma geniale.C’è la ragazzina che sembra Daenerys Targaryen (non posso mettere la foto, se non avete letto o visto il Trono di spade cercatela): abbronzatissima e con lunghissimi capelli biondo platino, quasi bianchi. Non avevo mai visto un colore di capelli del genere, se non sui bimbi.Ci sono le coppie di coniugi di mezza età che portano a spasso i cani, cani enormi, razze che neppure conoscevo. Coppie che a cinquant’anni passati si tengono ancora per mano e si trattano con gentilezza e premura.Ci sono i genitori nordeuropei che in spiaggia fanno indossare perennemente i braccioli ai figli, e poi si mettono a leggere senza più guardare cosa facciano: tanto coi braccioli di sicuro non annegano. Li ignorano per la maggior parte del tempo e lasciano fare loro quello che vogliono, per poi rimproverarli se si comportano male. Quei bimbi sono educati e responsabili. Forse quei genitori non hanno tutti i torti.