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Proviamo a fare questa recensione anche in un altro modo. Al modo di Lester Bangs. Se credete che non ne sia capace, o se l'idea non vi piace, è meglio che smettiate subito di leggere, perché alla fine il vostro recensore potrebbe starvi sulle palle. Il disco è il nuovo Van Morrison, che l'irascibile irlandese ha fatto uscire dopo una serie di avvenimenti tragici della sua vita e dopo una specie di esilio o comunque di nadir professionale. Me lo consegna il mio spacciatore di vinile in una bigissima giornata piovosa d'autunno. In effetti il disco non è un vinile ma un comune CD di plastica, ma siccome lo spacciatore è lo stesso da decenni, l'ho sempre definito così e non mi sembra bello cambiargli nome adesso. Infilo il disco sullo stereo in auto e passo a prendere E. che mi aspetta sotto casa, in piedi sotto la pioggia. Stiamo parlando di Miss E.B., che per tutti i suoi fan è la più grande scrittrice beat del XXI secolo, giornalista rock, musicista e diverse altre cose (fra cui per esempio P.A. dell'entourage di una grande rock band britannica). Chi la conosce sa bene che è anche una gnocca di prima categoria e sotto il suo ombrello in un abitino attillato con la gonna corta sulle gambe affusolate è persino più sexy di Mary Poppins. Sale in auto che il disco sta già suonando, e mi dice "ah, l'ultimo Van Morrison, bello". "Macché" sentenzio io, che ne ho già ascoltato qualche traccia arrivando a casa sua. Un errebì tipo Solomon Burke suonato da una band che sembra fare piano bar a Salsomaggiore Terme. Il vantaggio della pioggia d'autunno è che sono cresciuti i funghi dappertutto, ed il nostro programma è quello di arrivare in un ristorante della Val Trebbia specializzato esattamente in tagliolini ai porcini e porcini fritti. I primi con i funghi giusti sarebbe anche possibile cucinarseli in casa, ma i porcini fritti no, è impossibile, è proprio un'arte nelle mani di pochi iniziati. Da qualche anno ormai non vivo più in città ma in the country, nella mia personal Woodstock, Val Trebbia, da quanto mi è capitata la fortuna di chiudere il mio matrimonio e ricominciare a vivere. Il ristorante è un posto piuttosto popolare e siccome è sabato è anche piuttosto affollato (mai quanto lo sarà domenica a pranzo), ma come dicevo cucinano i funghi davvero bene e poi ha delle grandi vetrate che lasciano spaziare la vista sulla valle, sulle colline, sui boschi, una chiesetta e persino su un paio di castelli. Con i funghi mi bevo una mezza bottiglia di bianco fermo, mezza perché E., mi dispiace deludere i suoi fan mod e rockers, è totalmente astemia. Non fuma, non si droga e non ha mai bevuto, neanche nei suoi anni londinesi di groupie. Anzi, lo so che non è credibile, non ha bevuto un goccio neanche nei due anni che ha vissuto a Dublino, con tutto che in Irlanda bevono Guinness anche a colazione come fosse cappuccino. Non è che lo dica di essere astemia, si lascia versare il vino e porta il calice alla bocca, ma si inumidisce le labbra senza deglutire. Te ne accorgi perché a metà pranzo il suo bicchiere è tale e quale in partenza. Invece io mi sono servito anche il caffè corretto (con sambuca, perché ho una passione per i liquori mediterranei a base di anice; veramente ho una passione solo per il Pastis - soprattutto il 51 - ma la sambuca con il caffè è il modo migliore di berla). Per cui sono un po' su di giri quando in auto Van Morrison riprende a cantare e io dichiaro baldanzoso che lunedì riporterò il disco in negozio per rivenderlo, perché mi sembra veramente un soul geriatrico. Arrivati alla Big Pink nella personal Woodstock mettiamo il disco dall'inizio nello stereo e ci buttiamo a letto. Non a dormire, ma a fare l'amore. E quando dico fare l'amore dico fare l'amore con Miss B., che non è mai una sveltina ma è una sinfonia, è un circumnavigare il letto, è un tour del materasso, e per tour intendo dire sopra e sotto il materasso. Insomma il sesso con lei è come una gita agli Universal Studios ed a Disneyland nello stesso giorno. Il disco dura un'ora e più o meno dura lo stesso anche il nostro primo round. Non che stiamo li ad ascoltare la colonna sonora, anzi fuori dalla finestra piove, piove autunnale sugli alberi ancora verdi, con qualche tuono che borbotta ogni tanto, ed è bellissimo fare l'amore con il rumore della pioggia ed il profumo dell'erba bagnata. Di più bello c'è soltanto fare l'amore al mare, in piena estate con la canicola, con il sole che batte, la finestra aperta, i rumori del mare - dalle onde alla gente che passa - e tutto il sudore che ti cola sul materasso mentre fai su e giù nell'aria calda e umida, e poi alla fine ti lasci cadere sul lenzuolo fradicio e trapassi nel dormiveglia senza neanche accorgertene fino a che ti sveglia un profumo di pizza del mare, quella tutta rossa e unta d'olio. Quello è il massimo del fare l'amore, ma fare l'amore mentre piove è sicuramente al secondo posto. E fare l'amore con la Bag è come il podio olimpico.
Insomma, noi siamo lì che abbiamo appena superato l'estasi del climax e ci fissiamo negli occhi boccheggiando ancora increduli, e lei ha bellissimi occhi grigi che non puoi guardarli senza emozionarti, ancora di più appena fatto l'amore, e ci diciamo, praticamente all'unisono, ma il disco è diventato bello o è stato il nostro sesso? Perché la colonna sonora è sembrata proprio all'altezza, mistica persino, mentre scorrevano quelli che avrei scoperto più tardi andando a leggere il retro del jewel box erano gli otto ipnotici minuti di If In Money We Trust, e poi il blues gutturale alla Stones quelli con Brian Jones e Ian Stewart (o alla Them, se è per quello) di Pagan Heart fino al gran finale di Educating Archie, un R&B classico alla Van the Man con i fiati e tutto il resto.
Insomma, era vero, il disco era bello, e ci voleva tutto il groove di Van Morrison ed il suo misticismo per scoprirlo. E noi lo rimettiamo subito dall'inizio. E ricominciamo a baciarci.
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