Adrenalina-meter: 85%
Adrenalina-meter: 65%
Adrenalina-meter: 45%
"Burn after reading" deluse molti fan dei Coen. Personalmente, trovo che si tratti di un lavoro piuttosto riuscito, molto affine alla concezione caotica del mondo, tipica dei fratelli. Il film è un insieme di singole storie che si intrecciano in modo assurdo. E' l'assurdo a dominare, dall'inizale ritrovamento di un cd di un uomo della Cia, congedato per assunzione di alcool (Malkovich), in una palestra alle ripercussioni che questo evento avrà sulla vita dei personaggi, peraltro legati tra loro con una tipologia di incontro-scontro che è insieme casuale, ma anche costruita alla perfezione. Il film è una macchina ad orologeria, con grandi attori e piccole parti fondamentali. Si distingue Brad Pitt, mentre Clooney rifà sè stesso.
Adrenalina-meter: 75%
George Clooney esordisce alla regia. Il film, in realtà, è più vicino allo sceneggiatore, che condiziona molte scelte narrative o almeno le rende complicate e ambigue. Nonostante Charlie Kaufman, "Confessioni di una mente pericolosa" sembra un film troppo sconnesso per convincere e risulta spesso antipatico e disturbante. Sam Rockwell è geniale, meno il resto del cast. La storia è quella fanta-reale di Chuck Barris, showman prestato al lavoro investigativo per la Cia. Nel cast Julia Roberts, Drew Barrymore.
Adrenalina-meter: 65%
"La guerra di Charlie Wilson" è un prodotto godibile e inseme satirico di una storia vera. La storia di quel politico giunto all'elezione in tandem con la Cia e chiamato ad inviare armi agli afghani contro l'invasione sovietica nel periodo della guerra fredda. Accanto a lui, una ricca donna profondamente anticomunista, Julia Roberts e un esecutore della Cia, realmente notevolissimo e completamente folle Gust Avrakotos, affidato a Philiph Seymour Hoffman. C'è anche Amy Adams, anche se in poche sequenze. E' un film scollacciato e simpatico con un nuovo tipo di approccio ad una materia spinosa.
Adrenalina-meter:50%
In questo caso la presenza della Cia è incidentale. Ma il film intero, capolavoro di Polanski, è completamente intessuto da un'atmosfera che non può che essere ricca di tensione, anche trattenuta, e di angoscia. Inoltre il "ghost-writer" agisce come un vero agente dei servizi segreti, in un mondo dominato dalla doppiezza e dall'inattingibilità di una verità, che si modifica incessantemente, fino al finale. Un film interiore, perfetto, con grandi protagonisti e la mano di un regista perfetto. Pierce Brosnan espressivo, ma a colpire è soprattutto Ewan McGregor.
Adrenalina-meter:75%
"I tre giorni del Condor" è il vero capolavoro del genere. Pollack costruisce un giallo oppressivo, basato sull'impossibilità di credere nella buona fede altrui e sul mistero, in un crescendo che mette in luce chiaramente le motivazioni politiche. Tutto comincia con l'uccisione di un compartimento intero della Cia, una piccola sezione distaccata in città. D'allora in avanti, dopo un inizio soft, a livello narrativo, la macchina parte alla grande, non disdegnando un rapporto sessuale molto forte tra Redford e la Dunaway.
Adrenalina-meter: 80%