Idee confuse: come quelle degli automobilisti davanti a certa segnaletica contrastante sui cartelli stradali o dipinta sull’ asfalto. Abbiamo la stessa impressione nel leggere le dichiarazioni e i proclami dei fuorusciti da Scelta civica autobattezzatisi Popolari. “Il nostro progetto non ha niente a che vedere con la ricostruzione del centrodestra”, ha detto Lorenzo Dellai, mentre il ministro Mario Mauro, alla prima assemblea, parlava di collaborazione con gli ‘alfaniani’ (a loro volta collaboranti, anzi di più, con il venerato Berlusconi). Olivero, intanto, redarguisce per “pochezza di analisi politica” la neocoordinatrice di Sc, Stefania Giannini. Noi allora ci asteniamo da ulteriori commenti…
Ma citiamo la nota di Alberto Monticone, presidente di Italia Popolare, e di Gerardo Bianco, presidente onorario: “Italia Popolare esiste già da molti anni, è un’ associazione autenticamente cattolico-democratica e popolare e non ha alcuna intenzione di correre dietro a forme di aggregazione poco convincenti. Invitiamo tutti coloro che hanno mostrato di apprezzare la nostra sigla (oggi il ministro Mauro, ieri l’ex sindaco Alemanno) ad astenersi dal generare inutili confusioni. Esortiamo tutti a diffidare delle imitazioni”. Proprio come già abbiamo fatto noi da tempo e anche nei giorni scorsi. Sollecitando gli ex Ppi autentici (dispersi nel Pd e nell’ Associazione guidata da Castagnetti) a rivendicare l’ uso esclusivo dell’ etichetta sturziana, assieme a noi. Gian Paolo VitaleArchiviato in:Politica Tagged: alberto monticone, Casini, Gerardo Bianco, italia popolare, popolari, popolarismo, ppe, ppi, scelta civica, Stefania Giannini