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Porsi degli obiettivi..alla nostra portata..Pasquetta…

Creato il 15 aprile 2011 da Gianpaolotorres

  Porsi degli obiettivi..alla nostra portata..Pasquetta…

Pasquetta sui prati lungo il fiume Sesia…

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Porsi degli obiettivi..alla nostra portata..Pasquetta…

Obiettivo / obbiettivo, obiezione / obbiezione

Per rispondere a questa domanda riportiamo quello che hanno scritto Valeria Della Valle e Giuseppe Patota nel loro libro Il Salvaitaliano (Sperling & Kupfer Editori, 2000, pp. 93-4).

«Dialogo fra un venditore di obiettivi e un obiettore

VENDITORE DI OBIETTIVI: Il signore desidera?

OBIETTORE: Sono un obbiettore venuto con un obbiettivo preciso: l’obbiettivo della mia macchina fotografica si è rotto, e obbiettivamente ne devo acquistare un altro.

VENDITORE DI OBIETTIVI: Mi permetto di obiettare, signore, che se lei fosse stato obiettivo avrebbe cambiato obiettivo, chiedendo di acquistare un obiettivo.

OBIETTORE: La sua obbiezione mo sorprende davvero. Ribadisco che sono un obbiettore venuto qui con un obbiettivo preciso, checché lei obbietti, e obbiettivamente non intendo andarmene senza aver ottenuto il mio obbiettivo.

VENDITORE DI OBIETTIVI: Lei sarà un ottimo obiettore, ma non è obiettivo. Personalmente, non ho altro obiettivo che quello di vendere obiettivi, ma sono costretto a obiettarle che, se lei mi obietta che vuole un obiettivo, obiettivamente non posso aiutarla.

OBIETTORE: Lei non può obbiettarmi un bel niente: sono io che le obbietto che obbiettivamente lei, più che un venditore di obbiettivi è un essere abbietto (o abietto? Oddio! Se avessi comprato il Della Valle-Patota, adesso non mi troverei in questo guaio!).

Chi è obiettivo in questo dialogo surreale: l’obiettore o il venditore di obiettivi? Sicuramente il venditore di obiettivi, che fra obiettare e obbiettare, obiettivamente e obbiettivamente, obiettivo e obbiettivo, obiettore e obbiettore, obiezione e obbiezione sceglie sempre le forme con una sola b. Intendiamoci, le varianti con due b non sono sbagliate, ma sono più lontane dagli originali latini, che erano obiectare, obiectivus, obiector, obiectio.

Anticamente queste parole non venivano usate nella lingua di tutti i giorni: le adoperavano solo i filosofi nei loro eleganti trattati in latino, sicché, in questo caso, adoperare le forme più vicine al latino equivale a rispettare maggiormente la storia di queste parole.»  

 http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=4027&ctg_id=44

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Cosa c’entra tutto ciò con la Pasquetta? Nulla.Era solo un trucco per parlare… di lingua italiana.

 

Voi ad esempio direste: Dì… tè, hai capito…? O dì..tu..hai capito?…

 

Fine



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