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Posh di L. Scherfig: “un club esclusivo per frequentatori esclusivi”

Creato il 24 settembre 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

il giudizio di Antonio Gentile

Summary:

“Esiste un club in cui i membri sono destinati a fare grandi cose…..benvenuti nel Riot Club”.

Posh di Lone Scherfig è un thriller/drammatico estremamente duro che mette a nudo la fragilità dell’arroganza di alcuni giovani appartenenti a classi sociali privilegiate. La regista ha tratto ispirazione per il film da un’opera teatrale scritta dalla drammaturga Laura Wade con il titolo “The Riot Club” andato sulle scene in occasione delle “General Election” tenutesi nel Regno Unito nel 2010, e poi sceneggiato per il grande schermo dalla stessa Wade. Il chiaro riferimento rivolto al “Bullingdon Club”, frequentato in gioventù da molti politici di rilievo, appare scontato dalla critica e il contesto ci rimanda ad una saga ben nota “The Skulls – I Teschi” di Rob Cohen (2000), ispirata alle potenti e oscure confraternite che hanno avuto origine in esclusive università britanniche e successivamente in quelle americane sul finire del Settecento.

Presso “l’Università di Oxford” una decina di studenti viziati e arroganti appartenenti ad alcune famiglie agiate dell’alta società, entrano a far parte dell’esclusivo college “il Riot Club” fondato nel lontano 1776, alcuni di loro comprendono che l’adesione al club rappresenta un’opportunità unica per raggiungere il successo, tra questi spiccano tre spavaldi giovani; Alistair Rayle (Sam Claflin “Hunger Games”), Harry Williers (Douglas Booth con il recente “Noah”) e Miles Richards (Max Irons che ricordiamo in “The Host”), accompagnati dalle loro giovani amanti Charlie (Natalie Dormer interprete della serie tv “Il trono di spade”), Rachel (Jessica Brown Findlay) e Lauren (Holliday Grainger ”Grandi speranze”del 2012 ). I nuovi membri del club vengono indotti, secondo un antico rituale, a partecipare ad una cena, durante la quale possono concedersi un libero e violento sfogo, distruggendo l’intero locale per poi pagarne gli ingenti danni. Nel corso della cena, il comportamento dei tre giovani studenti degenera assumendo contorni del tutto drammatici, e dopo aver bevuto, compiono autentici atti di teppismo all’interno del lussuoso locale “Testa del Toro”, fino all’attimo in cui la cena sfocia in tragedia, mettendo a rischio la loro reputazione. I giovani si trovano davanti ad una dura scelta: il silenzio per non compromettere le loro aspettative future proiettate verso il successo e il potere finanziario e politico o un’accusa rivolta al Riot Club per averli spinti verso tragici avvenimenti. Tutto questo con il timore di essere estromessi dal prestigioso club in via definitiva.

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L. Scherfig la ricordiamo per aver vinto il premio pubblico al “Sundance Film Festival” a Park City con il notevole “An Education” (2009) avvalendosi di tre candidature agli “Oscar”, e per il meno felice ma romantico “One Day”, la regista ritorna per il grande schermo focalizzando la sua attenzione sull’universo studentesco delle confraternite occulte, una tematica su cui la cinematografia mondiale ha dato ampio spazio negli anni passati, affascinando e ispirando ancora oggi molti registi cinematografici. Ci chiediamo cosa si possa raccontare di nuovo sul tema trattato! La regista attraverso Posh mette in evidenza come alcuni giovani rampolli appartenenti alla plutocrazia britannica di alcune classi sociali privilegiate possano raggiungere ambite posizioni dominanti attraverso scuole esclusive ed elitarie, ed in particolar modo sui rischi che si corrono andando oltre i limiti consentiti dai dirigenti. La storia inoltre si intreccia con relazioni passionali che trovano motivi di divergenza dal punto di vista morale . La Scherfig afferma nel corso di un’ intervista che non c’è correlazione diretta tra i personaggi interpretati da giovani protagonisti di grande talento e la realtà dei fatti, ma piuttosto l’intenzione di focalizzare l’obiettivo per linee generali sulle sempre più crescenti differenze di classi sociali, ammettendo: “ Posh  “The Riot Club”  è il più dinamico, energico, drammatico e duro tra i film che ho realizzato in precedenza, il pubblico potrà giudicare quando il film verrà proiettato nelle sale”.

Il film inoltre si avvale di un nutrito numero di attori tra cui: Sam Reid (Hugo Fraser), Ben Schnetzer (Dimitri Mitropoulos), Tom Hollander ( Jeremy Ryle ), Anastasia Hille (la madre di Alistair), Olly Alexander (Toby Maitland), Freddie Fox ((James Leighton). Attendiamo impazienti l’arrivo di Posh dal 19 Settembre nel Regno Unito con il titolo “The Riot Club” e nelle multisale italiane dal 25 Settembre 2014, per una distribuzione “Notorius Pictures”. “Io sono innocente – appartieni al club, siamo tutti innocenti”.

di Antonio Gentile per Oggialcinema.net


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