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Possiamo farne a meno…

Creato il 17 gennaio 2011 da Rossellagrenci

POSSIAMO FARNE A MENO…

Ecco alcune delle cose dannose per l’ambiente e per il portafogli di cui possiamo fare a meno secondo Promiseland:

 

1) Bastoncini per le orecchie
E’ vero, oramai sono biodegradabili al 100%, ma le loro scatoline in plastica e/o cartone non sempre. In più, un loro uso errato può essere dannoso per il nostro canale uditivo. Per la pulizia esterna delle orecchie può avvenire anche con l’angolo arrotolato di una salvietta in stoffa. Se proprio non possiamo farne a meno, cerchiamo di utilizzarli con più parsimonia possibile.

2) Salviette struccanti, dischetti struccanti, latte detergente e altri prodotti per rimuovere il trucco
Le più temibili sono le salviette in tessuto non tessuto: sono comode, veloci, pratiche, ma i loro componenti non sono propriamente naturali e spesso vengono testati su animali. Con il loro utilizzo, inoltre, il nostro sacchetto del secco indifferenziato risente di ulteriori rifiuti non riciclabili. E anche il bilancio. Facciamo un rapido calcolo: in una famiglia che conti due donne, una confezione da venti di queste salviette – costo medio 3 euro – dura al massimo una decina di giorni, a patto di utilizzarne solo una a testa (ma onestamente, quante di noi ragazze ci riuscirebbero?). Quindi in un mese la spesa arriva a 9 euro e in un anno siamo già a più di 100.
L’alternativa? Acquistare una salvietta in microfibra. In profumeria se ne vendono di diverse marche e forme, anche a guanto, con prezzi variabili. Ma va bene anche una di quelle per la pulizia del piano cucina -costo: meno di due euro-, a patto di scegliere il tipo più morbido. Sono praticamente eterne e quando si sporcano basta lavarle con un po’ di sapone neutro sotto l’acqua corrente calda per farle tornare come nuove. Per un’azione struccante efficace è sufficiente inumidire la salvietta e passarla delicatamente sul viso e sul collo. Per trucco waterproof o particolarmente difficile, si può aggiungere un po’ di olio di mandorle.

3) Brillantante e sale per lavastoviglie
Un discorso a parte meritano questi due prodotti. Anche se la discussione sui reale risparmio d’acqua del lavaggio in lavastoviglie rispetto a quello a mano è ancora per certi versi aperta, quando abbiamo a che fare con il cenone di Capodanno per dodici con n portate (dove n è un numero naturale compreso fra 6 e infinito…) quasi tutti preferiamo la lavastoviglie. Quello che molti non sanno è che non c’è nessun motivo di comprare costosi additivi per questo elettrodomestico, anzi: sostituendo il sale per lavastoviglie con del comune sale grosso non iodato si realizza un buon risparmio, ma soprattutto abbandonando i brillantanti industriali a favore di una soluzione di metà aceto bianco e metà alcol (preferibilmente quello bianco da cucina) o anche del solo aceto bianco evitiamo di mettere in bocca additivi chimici e sostanze lucidanti dalle oscure composizioni.
E a proposito di risparmio energetico, con la lavastoviglie a pieno carico si può anche cucinare, come viene mostrato qua.

4) Cerette industriali e lamette da barba
Una domanda per i lettori uomini: quanti rasoi usa e getta- dalle molteplici lame, perché oramai nemmeno tre sono più sufficienti- si consumano in un anno? Moltissimi! E finiscono inevitabilmente nel contenitore dei rifiuti non riciclabili. Per questo è molto più ecologico l’utilizzo di un rasoio elettrico, sempre che non siate capaci di radervi con il rasoio a mano come facevano i barbieri tanti e tanti anni fa.
Anche la ceretta confezionata che compriamo in profumeria diventa un vero problema quando si tratta di smaltirla, oltre ad essere particolarmente fastidiosa da eliminare se per sbaglio cade sui mobili del bagno o sui vestiti. Anche in questo caso è possibile ovviare al problema con un epilatore elettrico o con una cera fai-da-te. Con zucchero e limone riscaldati e ridotti a una specie di caramello possiamo autoprodurre una ceretta naturale che nlascia anche la pelle molto morbida. L’unica raccomandazione è di fare attenzione a non ustionarci!

5) Penne biro
Nemmeno io ci avevo mai pensato, finché non me l’hanno fatto notare. Le comuni penne a sfera possono essere sostituite da quelle a scatto di cui si può comprare solamente la ricarica, che costa pochi centesimi di euro ed è molto più amica dell’ambiente. Questo sforzo, ça va sans dire, verrà del tutto vanificato se però siamo dei disordinati cronici che perdono una penna al giorno lasciandole in giro per luoghi di lavoro, dentro i libri a segnare le pagine o a vagare in borse e zainetti messi via in qualche armadio…


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