Mi sono chiesto come mai da lato PD, Bersani e Company, si siano sprecate così tante energie e parole nel tentativo di attaccare e delegittimare Renzi e la sua convention alla Leopolda. Mi pareva che uno dei punti centrali del partito democratico, sempre ribadito, fosse quello della molteplicità e del pluralismo delle voci, anche nel caso le stesse andassero controcorrente. Dopo tutto abbiamo tenuto all’interno del partito per mesi e mesi gente come la Binetti e soci che con le sue linee non c’entravano nulla senza quasi batter ciglio nonostante i danni provocati, che l’andare ad accanirsi contro il sindaco fiorentino mi è sembrato quasi un insulto all’intelligenza degli elettori. A me Renzi non è mai piaciuto troppo ma alcune delle idee uscite meriterebbero se non altro un confronto tra tutte le componenti del PD e non farlo secondo me sarebbe una grande cavolata anche in previsione di eventuali elezioni. In seguito poi è uscita quella storia del file pdf e di Gori, ma personalmente la mia reazione è stata un: e allora? Se anche fosse? Perché poi si cade nella logica dell’antiberlusconismo a tutti i costi che offusca tutto e tutti. Per quanto mi riguarda se un’idea è buona è buona e non mi interessa sinceramente se a tirarla fuori è uno di destra, di centro, di sinistra oppure se è fra martino campanaro. Non c’è un marchio ICQ che determini che solo i puri di sinistra (ma poi chi lo è nel PD?) possano avere idee buone e tutti gli altri no. Ma rientra tutto, io credo, in quella logica da tifoseria tipicamente italica. Devo però ammettere che questa cosa mi ha leggermente infastidito. Nei giorni in cui andava in scena il Big Bang di Renzi ho letto su facebook critiche anche dure, da parte di persone interne alle Giovanili e non, ma che raramente sono entrare nel merito di quanto accadeva o si diceva e anche questa mi è parsa un occasione persa. Mi sarei aspettato critiche produttive, invece no. O con noi o con lui, ma attenzione perché poi la stessa logica la userà anche chi dovrà dare il voto al momento opportuno. Le idee di Renzi sono di destra? Anche qui si potrebbe aprire un lungo capitolo, certo è che il mondo è andato avanti da quando i Togliatti e i Berlinguer sedevano sul trono più alto delle sinistra italiana e se poi si vanno a guardare le sinistre europee ci accorgiamo che forse è ora di uno scatto anche qui da noi. Il PD è partito carico con le primarie, bella idea, finalmente qualcosa di buono abbiamo detto, di realmente libero e democratico. Già finita? Non appena il giocattolo rischia di mettere in dubbio il vertice si cambia il meccanismo, si mette mano allo statuto? A me ad esempio questa cosa che il segretario potrebbe essere automaticamente candidato (anche non si è ben capito con chiarezza il meccanismo ad onor del vero) non mi piace per niente. Secondo quale principio? Ora non voglio fare l’avvocato di Renzi, ne di nessun’altro. Mi limito ad esporre alcuni pensieri che mi son balzati per la testa da semplice ed umile “potenziale” elettore. Tutte le energie sprecate nel solito tirarsi la clava sulla testa a vicenda potrebbero essere usate meglio, molto meglio. E se non altro di un merito, forse involontario, va dato atto a Renzi: si torna a dibattere tutti del furuto del PD, delle possibili strade e soluzioni. E non è cosa da poco se per un momento ci concentriamo su quale strada intraprendere invece che dedicarci notte giorno a sbraitare contro il vicino. C’è bisogno di confronto, anche duro, che ci porti a prendere decisioni chiare e non di scontro cieco. Sono curioso di vedere cosa accadrà nei prossimi mesi, perché bisognerà essere pronti questa volta al momento della chiama decisiva e perderla scatenerebbe si un big bang che potrebbe dare origine ad un qualcosa di nuovo sulle ceneri del PD.
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