Ci stiamo arrivando a grande velocità.
Alla questione Berlusconi.
Che a breve potrebbe esplodere in tutta la sua complessità e pericolosità.
Il caimano punterebbe tutto su nuove elezioni in autunno.
Questo gli consentirebbe di affrontare la sentenza di Cassazione e l’eventuale interdizione dai pubblici uffici da presidente del Consiglio. E, a quel punto, innescare un conflitto di attribuzioni.
Scontro aperto tra poteri dello Stato senza precedenti.
Scenario da brividi, visto dal Colle.
La speranza è che il Presidente Napolitano non sciolga le Camere anche in caso di crisi del governo Letta.
Con buona pace della grave crisi economica.
Se lo scenario dovesse essere questo e tutti speriamo con grande forza che non sia, ci troveremmo di fronte ancora una volta ad un errore cosmico del mio partito e del centrosinistra.
Perché se il PD avesse voluto veramente fare un governo senza il PDL avrebbe potuto farlo.
Bersani avrebbe potuto presentare Rodotà come capo del Governo e non se stesso, tutto il resto sarebbe venuto di conseguenza.
Invece si è preferito non andare verso il cambiamento, si è preferita la pura continuità.
Senza un minimo di coraggio, in nome della sopravvivenza della stessa classe dirigente che guida il centrosinistra negli ultimi 20 anni.
La cosa triste è che era già tutto deciso prima, con pochissime capacità di immaginazione, come al solito e una triste tendenza a ripetere errori in nome di un presunta responsabilità che è solo continuità.
Se Berlusconi, come al solito, per interessi puramente privati, dovesse far cadere il governo Letta: Presidente non sciolga il parlamento.