Strano Paese l’Italia, strana gente gli italiani. Per anni – quindici, mica bruscolini – abbiamo mantenuto a nostre spese un gerarca nazista. Gli abbiamo pagato una casa in una zona niente male di Roma, gli abbiamo assicurato vitto, badante e camionetta militare sotto casa, tanto per farlo sentire sicuro, per difenderlo da rancorosi in preda a rigurgiti storici, antifascisti, e ribelli vari. Per anni gli abitanti dell’Aurelio lo hanno visto gironzolare tranquillo sottobraccio alla sua colf. Lento e claudicante come un qualsiasi vecchietto di quell’etá. Mai un insulto, mai un diverbio. Mai nessuno che si sia ribellato.
Poi un giorno il gerarca muore e cosa succede?! Scoppia il putiferio. Nessuno lo vuole. Ora che é morto. Nessuno vuole dargli l’ultimo saluto. Ora che è morto. Nessuno vuole sapere che fine fará, e i Comuni se lo rimpallano. Ora che é morto. Ora che non costa un centesimo. Ora, soprattutto, che non può più fare del male a nessuno. E il bello é che spesso gli auguri di un’eternitá senza pace arrivano da gente che crede in una vita ultraterrena come la Boccassini a Berlusconi.
Strano Paese l’Italia, strana istituzione la Chiesa. Ora non vorrei tirar fuori storie complottistiche o fantasie varie, ma insomma, nei secoli, mi sembra che la Chiesa di stragi ne abbia compiute parecchie. Qualche mandante é pure diventato Papa, o forse Santo. Ma stavolta si rifiuta di tenere il funerale di un gerarca nazista.
Maaa…me l’hanno raccontata soltanto a me la storiella della pecorella smarrita, del porgilaltraguancia e del perdono ad ogni costo, o risulta anche a voi?!