Non avevo mai pensato a Mario Monti come maestro del coaching!!! E’ rimbalzata sui giornali l’affermazione del presidente del consiglio che è intervenuto relativamente all’abitudine dei giornalisti di chiamare “furbetto” chi evade le tasse . L’ha detto chiaro e tondo: chiamare queste persone furbetti è un po’ come ammorbidire il peccato di chi sta rubando all’Italia intera.
E’ facile rendersi conto che cambiare una sola parola può voler dire cambiare la percezione di chi ascolta e questo vale sia per i giornalisti a cui era rivolto il discorso sia per i lettori di questo blog . Richiamando i giornalisti a questa attenzione Monti ha dimostrato di essere esperto anche sui principi della comunicazione efficace: le parole sono importanti e scegliere di usare una parola invece di un’altra cambia la sostanza, non solo la forma. Immagina anche la tua esperienza lavorativa quotidiana: ti sei accorto di come cambia la reazione dell’altra persona se usi un certo tipo di parole nel comunicare con i tuoi collaboratori?
Ogni parola ha una valenza emotiva che può suscitare in chi legge o scrive quello che dici. Se hai ben chiaro in testa la reazione che vuoi suscitare in chi ti sta di fronte allora puoi scegliere con cura le tue parole in modo da suscitare questa reazione.
Anni fa avevo fatto un esercizio che consisteva nell’elencare le parole con valenza positiva che potevo usare nella conversazione. Le prime parole che avevo scelto erano felice, contento, bravo, complimenti, continua così. Poi avevo ripetuto l’esercizio elencando le parole con valenza negativa (triste, debole, @#[@#]) e quelle con valenza neutra. Ne erano venuti fuori tre elenchi che potevo usare per rendere più efficace mia comunicazione.
Fallo anche tu: non ti costa nulla, prendi un foglio e dividilo in tre: nella prima colonna indica le frasi a valenza positiva, nella seconda quelle a valenza neutra e nell’ultima quelle a valenza negativa. La cosa interessante è accorgersi di quale tipo di parole si stanno usando inconsciamente, ti accorgerai che può accadere di utilizzare un certo tipo di parole che non è coerente con la tua intenzione. Forse le parole che usi ti diranno qualcosa di quello che realmente pensi delle persone che hai intorno. La tua fortuna è che adesso che sei cosciente di quale è l’alternativa puoi iniziare a sceglierla e ti consiglio di iniziare da ora.
Forse ti verrà da pensare che esistono persone che hanno il dono di essere maestri nell’uso delle parole ma credo che acquisire consapevolezza nell’utilizzo della comunicazione efficace sia il primo passo per diventare un grande comunicatore.
Quando hai fatto l’esercizio raccontami come è andata e magari scrivi un commento qui sotto.
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Luca says:
13/09/2012 at 07:43
Grazie per l’esercizio, provo a farlo e poi ti dico
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Matteo Cavalieri says:
13/09/2012 at 07:45
Bravo Luca, dimmi come è andata
Reply
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Matteo Cavalieri says:
13/09/2012 at 07:45
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Luca says:
13/09/2012 at 09:35
Ho trovato 13 parole negative che uso spesso e solo 6 a valenza positiva. Cosa vuol dire?
Reply
Con i miei colleghi spesso uso l’espressione “scantati” per stimolarli a lavorare più velocemente, non lo faccio con cattive intenzioni però mi rendo conto che non è un bel modo di dire.-
Matteo Cavalieri says:
13/09/2012 at 09:49
Più che cercare un significato nei termini che usi l’essenza di questo esercizio è renderti consapevole di quanto le parole sono importanti e di come le tue intenzioni possono essere fraintese se utilizzi un certo tipo di parole invece che un altro.
Reply
Credo che con i tuoi colleghi tu abbia le migliori intenzioni del mondo ma non lo stai facendo con le parole che dici.
La fortuna è che il canale verbale non è l’unico (e per fortuna non è il più importante) che utilizzi. Quello che è più importante è la congruenza di tutti i canali, verbale, paraverbale, non verbale e credo che ne parlerò in un prossimo articolo.
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Matteo Cavalieri says:
13/09/2012 at 09:49
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