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Quello di internet è il mondo al contrario

Da Wanderer @Inneres_Auge

 

Quello di internet è il mondo al contrario

foto:flickr

Due giorni fa Youtube ha comunicato di aver raggiunto un importante traguardo, quello del numero di iscrizioni.
1 miliardo di persone hanno il proprio canale su Youtube.
1 miliardo è il numero di abitanti dell'India. In India la maggior parte della popolazione vive in condizioni disumane. Non hanno acqua, gas, luce, lavorano 20 ore al giorno spesso in mezzo alla spazzatura o rinchiusi in squallidi sgabuzzini delle periferie. Non hanno i soldi per informarsi, per leggere, per andare su internet. Quasi tutta quella gente non sa cosa siano internet e Youtube. Non sanno che a loro dovrebbero essere garantiti i diritti sanciti Dichiarazione Universale dei diritti umani. Il miliardo di iscritti a Youtube proviene dai paesi "industralizzati" e solo in minima parte da quelli in via di sviluppo o dal terzo mondo. Paradossalmente ci sono più italiani o francesi rispetto agli indiani. La maggior parte dei video caricati su Youtube è totalmente inutile: c'è chi si filma mentre si trucca, chi mentre dà fuoco al gatto o picchia un disabile, chi si sfracella con un'auto truccata contro un muro durante una corsa clandestina e poi i sono i filmati delle partite, delle risse in tv.
Facebook è il social network più conosciuto e con la maggiore partecipazione: oltre 500 milioni di iscritti. In questo caso potremmo pensare che 500 milioni è il numero di abitanti dell'Africa centrale. Gente che vive se possibile in ondizioni peggiori degli sfortunati indiani. Paesi distrutti da lunghe dittature e guerre fratricide. Chissà quante di quelle persone hanno accesso ad internet e a facebook. Sicuramente meno di inglesi, russi, americani, portoghesi, australiani. Su facebook le bacheche sono piene di stronzate: link che parlano di "mostri", delitti irrisolti, serie televisive, test sulla personalità, test sull'amicizia e sull'amore. 
Con tutto questo ragionamento, questa tiritera sul web pieno di minchiate postate soprattutto da occidentali dove voglio arrivare? Ecco, probabilmente dove aumenta il benessere cresce anche la stupidità. Sembra proprio che nelle civiltà (che di civile hanno ben poco) più evolute vi sia una tendenza smisurata a perdere del tempo, che per quelli del fantomatico terzo mondo è preziosissimo, in stupidaggini impensabili una ventina d'anni fa. Se internet fosse stato creato 60 anni fa, dopo la guerra, avremmo letto tutte queste cose inutili andando sul profilo di un italiano, un tedesco, un giapponese? Non credo. Nella società povera la dignità delle persone è maggiore rispetto alla società che vive nel progresso? Probabilmente si.http://iofuoridalcoro.blogspot.com/feeds/posts/default?alt=rss


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