Questa festa non s'ha da fare

La tesi è bizzarra. Se poi a sostenerla è gente retribuita con più di 20 mila euro al mese di soldi pubblici, assume aspetti paradossali. Se poi ce la propinano personaggi che lavorano (quando lavorano) dal martedì al giovedì, è persino offensiva. Ma se esce dalla bocca di Calderoli ci capacitiamo, lui è ministro (davvero!) della semplificazione e rifugge dalle articolazioni del pensiero. Per fortuna che c’è Ignazio che schiera le truppe in difesa della festività. Un dubbio però sorge: a meno che non si stia parlando solo di aria fritta (e i sospetti sono forti) se un 17 marzo festivo provocherebbe tutti questi sconquassi in un anno in cui il 25 e 26 Dicembre sono caduti di sabato e domenica,  il 1 Gennaio di sabato, il 25 Aprile in concomitanza con la Pasquetta e il 1 Maggio di domenica, sotto quale disastro economico ci toccherà perire l’anno in cui queste festività cadranno dal lunedì al venerdì? E visto che il calendario non è un opinione, non è che è già capitato e non è successo proprio un bel niente e magari le attività turistiche ne hanno anche risentito positivamente? Sì, ma chi si prende l’onere di andarglielo a spiegare al ministro della semplificazione?