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Recensione "A braccia aperte fra le nuvole" di Fabio Salvatore

Creato il 11 marzo 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

Recensione "A braccia aperte fra le nuvole" di Fabio Salvatore

Pubblicato da Desy Giuffrè Nati dalla polvere, e alla polvere torneremo. Ma è dalla terra che germogliano i fiori più belli, e Fabio Salvatore è riuscito a cogliere quello che profuma d’incondizionato amore. E speranza. Titolo: A braccia aperte fra le nuvole
Autore: Fabio Salvatore
Editore: Piemme Incontri
Prezzo: € 15,00
E-book: € 9,99
Genere: Auobiografico
Uscita: Gennaio 2012
Fabio Salvatore ha scoperto di avere un cancro alla tiroide all'età di 21 anni. Fino a quel momento aveva creduto che la vita fosse ai suoi piedi. Era pieno di sé. Forte di un talento messo a disposizione solo di se stesso, stava per debuttare in un'importante produzione teatrale internazionale che lo vedeva come protagonista. All'improvviso, la scoperta: il cancro, da lui sempre definito "Scarafaggio". Per mesi nega l'evidenza, recita in teatro, accantona la malattia, nasconde tutto ai suoi familiari, finché, afono e privo di forze, è costretto ad affrontare il calvario della malattia. Operato d'urgenza, supera l'intervento e fa la sua prima radio-iodio-terapia, che lo porta a essere isolato da tutto e da tutti. È in quel silenzio che Fabio inizia a guardare dentro se stesso. Guarda alla fede, ma è poco lucido per capirne la forza. Passano i mesi, e dopo un anno parte per il Portogallo, per una vacanza, ma durante quel viaggio nel buio dell'intimità trova uno spiraglio che è Maria, la sua Mamma, e che lo porta a Fatima. Di qui il suo cammino, il suo deserto che diventa fiorito e pieno di colori. Abbraccia la Croce e vive nella Gioia. La morte tragica del padre, avvenuta in un incidente stradale, fa conoscere a Fabio il valore della Redenzione del perdono, e il ritorno del cancro dopo dieci anni lo consegna in totale offerta a Maria. Ecco il dolore che si trasforma in passione di vita. L'incontro con Chiara Amirante e la Comunità di Nuovi Orizzonti è il sentiero che lo porterà a Medjugorje... 

RECENSIONE
Dopo il successo di Cancro, non mi fai paura (2008), La paura non esiste (2010) e Ti cerco da sempre (2010), Fabio Salvatore - attore, regista e fondatore del Magna Grecia Awards - torna in libreria per Piemme, collana Incontri, con il suo nuovo e struggente A braccia aperte fra le nuvole: non solo un libro, ma un autentico scrigno di pagine e vita che l’autore riesce a condividere con maestria letteraria e trasporto interiore. Una promettente carriera, sesso e denaro. Il futuro di Fabio sembra essere già scritto sulla maschera di una vita povera di valori e assetata di successo. Non c’è posto per l’amore, non per quello vero, e tutto diviene insignificante se paragonato all’ambizione e al talento che lo contraddistinguono dai suoi coetanei. Ma a soli 21 anni, Fabio verrà improvvisamente gettato in una realtà che è entrata a far parte di lui con ferocia assassina. La diagnosi è certa: cancro alla tiroide. E il buio della malattia inizia a scendere come un funesto sipario sulla sua vita. In questa sorta di diario l’autore decide d’imprimere, tappa dopo tappa, le fasi più importanti del calvario che ha segnato inevitabilmente il suo destino, non tralasciando nessun dettaglio emozionale e meravigliosamente umano capace di rendere le pagine della sua autobiografia “vive”, quasi dotate di sensazioni che sfiorano la pelle e il cuore dei lettori. Alla rabbia - impotente per la scoperta della sua malattia - si unisce il dolore per la morte ingiusta e inaccettabile del padre, e sarà così che per Fabio si aprirà uno squarcio di luce divina ad illuminare il cammino spirituale che, con speranza e coraggio, egli deciderà d’intraprendere. Un percorso di nuova fede riuscirà ad avvicinarlo alla Madonna, durante un propizio viaggio a Fatima e grazie all’incontro con Chiara Amirante, divenuta nel tempo sua “sorella di luce”. La vergogna, il disprezzo per se stesso e la velenosa tenaglia di un’ira repressa verranno sostitute da una forza interiore che Fabio non credeva di avere: una forza scoperta attraverso la sofferenza e il coraggio di affrontare la vita, in ogni sua forma e colore. Lo stile narrativo con cui l’autore sceglie di avvicinarsi al lettore è spezzato, dotato di quel crudo candore che tanto si avvicina alla poesia, simile alle emozioni contrastanti che hanno attraversato la sua mente e il suo cuore negli attimi da lui stesso descritti. Ma in questo viaggio letterario - fatto di luci e ombre - è soprattutto uno il messaggio che balza dalle pagine e assume un nome autentico e prezioso: la speranza. Fabio è riuscito a renderla sua e, attraverso questo suo ultimo libro, cerca di condividerla a cuore aperto con tutti noi.
«La fede mi ha insegnato che il cancro profana i corpi senza intaccare l’anima. Si aggrappa alla carne, alla materia, a organi e cellule vive, e le divora. Ma una piccola fragile fiamma resta accesa e sopravvive al male.»
L'AUTORE: 
Trentasei anni, attore e regista, nasce artisticamente in teatro. Formato e diretto da grandi maestri, ha interpretato ruoli in importanti produzioni teatrali, televisive e cinematografiche. Ha scelto la scrittura come terapia alla sua sofferenza e per essere testimone vivo di una fede che sposta le montagne.

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