Titolo:
AngerAutrice:
Isabel AbediEditore:
CorbaccioNumero
di pagine: 215Prezzo:
€ 16,40Data
di pubblicazione: 7 Marzo 2013Sinossi:
Ce l'hanno fatta: tre settimane su un'isola deserta al largo di Rio
de Janeiro, dove telecamere nascoste li riprenderanno ventiquattr'ore
al giorno: saranno attori di un film dalla trama imprevedibile. Sono
dodici ragazzi e ognuno di loro ha un motivo particolare per
partecipare, sogni da coltivare e segreti da custodire. L'isola è un
paradiso, ma il ruolo che i ragazzi scoprono di dover ricoprire è
inquietante: undici vittime e un assassino... È solo un gioco,
nessuno morirà per davvero, eppure quando Joker viene trovato
sfracellato sugli scogli capiscono che il film dei loro sogni si è
trasformato in un horror... La recensioneOrmai
due anni fa, chiudevo Sono nel tuo sogno e,
emozionato e sorpreso, mi avventuravo nella stesura di una zoppicante
recensione: una delle prime pubblicate nel più assoluto anonimato su
Anobii e, per un puro caso, la primaapparsa, qualche
mese dopo, nel primo vero post del blog. Sicuramente sentita, ma
telegrafica ed essenziale. Poco più di un paio di periodi confusi,
ma con un unico elemento fondamentale da tenere bene a mente:
Isabel Abedi. Bravissima. Un nome da appuntarsi.Quasi
sconosciuta ai lettori italiani, aveva saputo articolare un'originale
storia pseudo-angelica, che, dopo un inizio non memorabile, cresceva
piano, come dotata di vita propria, fino a raggiungere un superbo apice: un bellissimo e
drammatico epilogo dal sapore fantastico, ma allo stesso tempo
immensamente realistico. Ma la maturazione della protagonista e la scoperta del suo amore per il misterioso Lucian avevano occupato tante pagine, facendo del
romanzo un tomo piuttosto voluminoso e rendendo la lettura troppo
verbosa, stando alle opinioni dei lettori più insoddisfatti.Togliendo
Anger dal plico in cui era
imballato, mi sono trovato in mano un libricino con una copertina
altamente spettacolare. Appena 200 pagine e una trama che annunciava
violenza e paura: la Abedi in copertina era la stessa che mi aveva
regalato la lettura di quell'urban fantasy emozionante, delicato e
piacevolmente prolisso che era Sono nel tuo sogno?Riconoscerla
sin dalla prima pagina è stato un intenso ed insperato sollievo. Era
proprio lei. Sempre minuziosa e puntuale, sempre indiscutibilmente
brava, sempre internazionale, ma allo stesso tempo – senza eccessi,
forzature e senza una propensione per tutto ciò che è macabro e
tanto improbabile, quanto spettacolare - così poco "americaneggiante". Era
come la sua Germania: austera, orgogliosa, schiva, fredda.Ed
è vero che la positività e la simpatia premiano sempre quando si ha
a che fare con un pubblico di adolescenti, ma talvolta lo fa anche un
distaccato realismo. E' vero che in un thriller il fuoco uccide, ma
talvolta lo fa anche il gelo. La
giovane protagonista, Vera, è una diciassettenne difficile da
comprendere. Atipica, taciturna e riservata, narrando in prima
persona l'incubo e l'avventura, si apre completamente ai lettori, ma
allo stesso tempo rimane sigillata come un'ostrica sul fondo del
mare. Nasconde in sé un mistero grande quanto lo è quello
dell'isola in cui, per un paio di settimane, ha accettato di essere
confinata. Con le telecamere puntate addosso notte e giorno, insieme
ad altri undici aspiranti attori, fa da cavia per l'ultimo film di un
regista dalla cattiva reputazione. Lontana dai suoi genitori, dalla
scuola di ballo dove passa le migliori ore della sua giornata, ma
finalmente in Brasile. Vicinissima alla ragazza della foto che si
porta sempre appresso, come un amuleto preziosissimo.La
storia che racconta è angosciante, tesa, claustrofobica, minacciosa,
sinistra. Oscura, nonostante le palme, i paesaggi da cartolina, il
sole e il sale. Ti mette sull'attenti. Descrive piccole complicità,
falò, danze scatenate al chiaro di luna, l'attrazione verso il
tenebroso Solo, ma si ha come l'impressione che quella tranquillità
potrebbe essereannientata da un momento all'altro. Nessun sussulto o
grido, nessuna macchia di sangue sulla sabbia scottata dal sole. Solo
l'urlo improvviso di una sirena che segna un ulteriore avanzamento
sulla scacchiera. L'assassino ha reclamato una nuova vittima, ma è
solo finzione: nessuno si farà male, il concorrente eliminato
ritornerà a casa. Come in una puntata del Grande Fratello
o dell'Isola dei Famosi,
giusto... Giusto?Anger
è un thriller rivolto ad un
target di adolescenti, ma dallo sviluppo che si allontana
notevolmente dal gusto dei serial e delle pellicole americane. Da
appassionato del genere, lì per lì mi ha
ricordato subito la serie TV Harper's Island,il classico Dieci Piccoli indiani e
il film Nella mente del serial killer, ma,
leggendolo, l'ho scoperto figlio minore dei gialli nordici, e
somigliante, nei tratti generali e nella struttura, ai suoi illustri genitori.E'
piatto, ma non annoia. Lo è forse nell'intreccio, ma non
nell'encefalogramma dei suoi personaggi. La Abedi riempie i vuoti e
le pause con le vite e l'unicità di questi dodici ragazzi: Moon, con
una tartaruga morta da seppellire, il corpo fragile di una ragazzina,
la testa pelata e gli occhi bicolore; Joker, dal pizzetto da satiro e
dal sorriso diabolico, ma con le grasse risate che regala grazie alle
sue barzellette spinte e alla bambola gonfiabile che si porta
simpaticamente in giro; la testarda Darling coi suoi capricci da
diva; Lung e i suoi occhi da orientale; Elfe, con il suo rossetto
nero, i capelli alla Arlecchino e i vestiti coloratissimi...Undici vittime e un assassino. Chi
sopravvive vince. L'autrice, nei primi anni della sua carriera, si è
occupata di titoli per l'infanzia, ma il suo tocco personale e
mordace le danno il pregio di rivolgersi con sensibilità e
intelligenza ai suoi lettori, ai quali, per quanto giovani e ingenui,
offre un thriller poco esplicito, soft, ma contenutisticamente
conscio dei mali e della follia umana e concretamente consapevole dei
suoi tanti pregi e dei suoilimiti. Non è una favoletta
edulcorata, ma non si avvale di una trama né audace né
particolarmente sorprendente. Giovano l'immenso realismo che avevo
già trovato nel precedente lavoro della Abedi e l'abilità di tenere
i lettori sospesi sul filo del rasoio fino alla fine. Fine non priva
di qualche colpo di scena ben assestato, ma non particolarmente
tagliante. Con il titolo italiano che crea un'evidente assonanza con
l'Hunger Games di
Suzanne Collins (e decisamente meno adatto dell'originale:Isola),Anger mi ha confermato l'abilità
che questo maturo talento di Amburgo ha nel giocare con la curiosità
dei suoi lettori, adulti o teenager che siano. Rapido, breve e
immediato, ingabbia nei fitti vortici di pensieri della narratrice e
fa fare le ore piccole, supplicando di essere letto in un solo
pomeriggio; magari tutto d'un fiato. Giunto alla fine, nel punto più
alto di una scogliera affacciata sul vuoto, ho una visione globale
dello spettacolo che è andato in scena. Dalla posizione in cui mi
trovo vedo qualche trave pericolante, qualche strappo nel tendone,
qualche elemento lasciato nel vago, qualche oggetto messo sulla
scena per errore, attori giovani ed irruenti che si tolgono le loro
maschere prima della loro uscita di scena. Imperfezioni o errori di
montaggio, ma che in virtù dell'ottima qualità del copione perdono
generosamente.Perché,
in un mondo in cui vale il detto “Buona la prima”, non sono
previste repliche e qualche banale intoppo è, quindi, perfettamente
giustificabile.Il
mio voto: ★★★ Il
mio consiglio musicale: Tokio Hotel – Don't Jump
Amina Sboui, celebre in tutto il mondo per aver postato su Facebook delle immagini a seno nudo per combattere contro la condizione della donna in Tunisia, ha...
Leggere il seguito
Mentre Plutonia Experiment si appresta ad adottare il palinsesto estivo (ne parleremo a breve), ci tenevo a ringraziare tutti coloro che in questi ultimi due...
Leggere il seguito
Da Howard Phillips Lovecraft a Neil Gaiman, passando per Robert William Chambers. Grandi scrittori e una band che parte dal neo-prog anni '80 e '90 per...
Leggere il seguito
La mia libreria ultimamente è un casino assurdo. A parte alcune sezioni (vi ricordo che io le divido per genere) altre sono nel caos più totale.
Leggere il seguito
Condividi Sono ufficialmente aperte le selezioni per diventare un blogger Kingsman. Non sapete chi sono i blogger Kingsman? Te credo. Il loro compito è proprio...
Leggere il seguito
In che situazione versa, oggi, il cinema italiano? E quale è lo spazio dedicato ai nuovi registi, già alle prese con l’eredità dei grandi mostri sacri del cinem...
Leggere il seguito