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Recensione: "Grande Amore" di Ann Brashares

Creato il 27 dicembre 2010 da Alessandraz @RedazioneDiario
 UN APPASSIONANTE VIAGGIO NEL TEMPO SCANDITO DAI BATTITI DEL CUORE 
Cari lettori, dal 28 ottobre è in libreria per Newton Compton il primo volume di una serie per adulti adatta anche agli adolescenti più "maturi" davvero davvero interessante! Lo consiglio senza timore perché non solo è ben scritto, ma promette anche di migliorare con i seguiti! L'autrice è Ann Brashares, diventata famosa per la serie di libri "Quattro amiche e un paio di jeans", dal cui primo volume è stata tratta anche una versione cinematografica. Buona lettura!
Trama:
Daniel ha attraversato gli oceani del tempo per trovare Sophia. La sua “memoria” – la capacità di ricordare le sue tante vite passate – è per lui un dono ma anche una maledizione. Sophia ora si chiama Lucy, è una studentessa liceale, e non crede a una sola parola di ciò che le dice Daniel: le sembra impossibile che in passato si siano amati e poi siano stati separati da una crudele forza misteriosa. Ma lui sa che si sono conosciuti molto tempo prima, nel 541 d.C. E poi, nel corso dei secoli, Daniel l’ha sempre rincorsa pur di stare insieme a lei: sulla via per la Cappadocia nel 776, nell’Inghilterra del 1918, e poi in Virginia nel 1972. Brevi, fugaci attimi che la morte ha sempre brutalmente spezzato. Anche oggi le loro anime si stanno cercando, e ancora una volta quella forza oscura è pronta a separarli. Un romanzo magico, un’avventura romantica che si snoda attraverso i secoli per abbracciare non una, ma tante vite, inseguendo l’unico, vero, grande amore.
RECENSIONEForse l’idea di base del libro non può vantare originalità perché, in ambito soprattutto YA, ultimamente è utilizzato di frequente questo schema di reincarnazione/immortalità/amanti che si inseguono lungo i secoli (Fallen di Lauren Kate) e possiamo ritrovare il medesimo tema (anche se con variazioni) anche nel romanzo di Audrey Niffenegger "La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo" e nel film con Brad Pitt "Il cuorioso caso di Benjamin Button" . La trama, forse, è un po’ troppo lineare e semplice, anche se ben orchestrata nell’alternarsi di presente e passato.
Nel presente assistiamo al reincontro di Daniel e Lucy tra gli anni 2004-2009, tra attrazione, incomprensioni e bisogno diperato reciproco... Daniel infatti ha un dono particolare: a differenza della maggior parte delle anime reincarnandosi conserva i ricordi della vita appena vissuta. E attraverso tutte queste vite, in cui ogni volta perde persone care, genitori, successi, per lui l'unico punto fermo è una donna, la sua donna, che ama al punto da cercare costantemente, in ogni reincarnazione e in qualunque forma lei gli appaia (bambina, anziana, nemica...), anche se lei, non possedendo il dono, non lo possa riconoscere e ricordare. Finalmente però in questo presente il loro amore ha una possibilità di realizzarsi: non solo hanno un'età compatibile, ma soprattutto lei sembra avere dei ricordi sulla vita immediatamente precedente in cui erano riusciti a stare insieme e ad amarsi, anche se per poco tempo. Assistiamo alla loro danza di avvicinamento, paura, fuga e poi ancora ricerca reciproca...
La narrazione si snoda anche nel passato in cui è Daniel stesso a raccontarci gli eventi più significativi o addirittura, in alcuni casi, le sue vite più significative; la prima che ricorda infatti è quella che ha vissuto in Nord Africa nel 541 e che ha segnato l'inizio dei due rapporti che hanno poi inciso sulle sue vite future: quello con l'anima della donna amata (i nomi con cui la conosce sono molti ma lui è affezionato a quello di Sophia) e quello con l'anima della sua nemesi, in quella prima occasione incarnata nel fratello Joaquim.
La storia d’amore è bella e a tratti struggente, anche se non riesce a emozionare pienamente, dall’inizio alla fine, forse anche perché quando finalmente i due si incontrano nel riconoscimento reciproco si trattengono come fossero due estranei, come in un certo senso sono: manca loro la famigliarità fisica, quella della presenza reale. Ma questo elemento, pur togliendo magari emozione, è estremamente realistico e contribuisce al valore del libro. Infine forse l’autrice avrebbe potuto sfruttare meglio i meravigliosi periodi storici su cui il protagonista si sofferma maggiormente per raccontare la sua lunga storia di vita, spaziando di più, descrivendoli meglio; ma del resto è lo stesso Daniel ad aver attraversato solo superficialmente ogni sua esistenza, lasciandosi scorrere accanto luoghi e persone in attesa della prossima reincarnazione, e quindi il non soffermarsi troppo su ciò che lo ha circondato nelle varie vite è un efficace espediente narrativo per rendere il suo modus vivendi…
In definitiva quindi "My name is Memory" è un libro che equilibra bene pregi e difetti, realismo e pathos, originalità e ripresa di temi noti. Un libro sicuramente ben scritto ma che, fermandoci agli elementi fin qui citati, rimarrebbe nella media, rientrando nella lista dei libri gradevoli ma che non lasciano una scia al loro passaggio nel mare delle nostre emozioni e quindi in quello dei ricordi del nostro cuore. E invece la forza di questo libro è altrove: nell’interpretazione del viaggio dell’anima dell’individuo, della sua continua rinascita in nuovi corpi, immemore di se stessa eppure abbastanza cosciente da portarsi dietro nel nuovo corpo qualche proprio segno distintivo, della sua volontà di ricominciare in una nuova vita oppure di estinguersi per stanchezza o per realizzazione definitiva e passare così a una nuova e altra dimensione sconosciuta…
Tutto questo impianto dove ogni realtà trova una spiegazione, una giustificazione e persino un fine, dove ogni elemento di questa nostra vita trova il suo posto nel quadro più generale dell’esistenza, è incredibilmente ben pensato e ben scritto! Si può non credere in questa visione, si può non condividerla, eppure a prescindere dal nostro credo, dalla nostra religione e dalla nostra filosofia dell’esistenza, non può che risultare affascinante ed evocativa. La paura, la conoscenza, la solitudine, la speranza, la sconfitta e la voglia di andare oltre oppure di estinguersi… Le riflessioni cui la lettura può dare vita sono talmente tante e così profondamente personali da non poter trovare spazio necessario e adeguato in una semplice recensione. Ma davvero tanto di cappello alla Brashares per aver saputo raccontare e intrecciare insieme una storia d’amore, una storia personale vissuta in cento e più vite, e una visione della Esistenza così profonda e, anche se non condivisa, che ha tanto da insegnare!
BOOKTRAILER:
LA CRITICA:«È un romanzo magico e appassionante.»
-Il Tempo«Un romantico e avvincente viaggio nel tempo che affascinerà i giovani quanto gli adulti.»
-The Washington Post«Ann Brashares riesce a descrivere a fondo i sentimenti e le passioni. La sua scrittura ricorda molto Nicholas Sparks.»-Publishers Weekly«Passato e presente si intrecciano in questa storia romantica e appassionante, che racconta senza veli un amore travolgente. I lettori la divoreranno.»-Booklist «Chiamate a raccolta i fan di Twilight! Vi innamorerete perdutamente di questa storia: un amore cosmico tormentato e appassionante.»-Glamour«La storia di una passione irresistibile, che supera i confini dello spazio e del tempo per ricordarci che l’amore è eterno.»-Bookpage
L'AUTRICE:Nata e cresciuta a Washington, Ann Brashares ha studiato filosofia al Barnard College a New York, città in cui risiede attualmente. Dopo aver svolto diversi lavori in ambito editoriale, è diventata una scrittrice di successo. La sua serie Quattro amiche e un paio di jeans ha venduto 8 milioni di copie nel mondo e il suo romanzo L’estate di noi due è stato a lungo tra i bestseller del «New York Times». Il suo sito internet è www.annbrashares.com

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