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Recensione "I Segreti di Juniper Lane" di Cammie McGovern

Creato il 21 settembre 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Cari lettori,
la recensione di oggi riguarda un thriller che la Garzanti ha portato in libreria a fine Agosto, definito dal Publishers Weekley Un romanzo che seduce, pieno di colpi di scena e sconvolgenti falsità che vengono alla luce. L’autrice è Cammie McGovern, già nota in Italia per Contatto Visivo (Garzanti 2007), e il titolo che l’ha portata nuovamente alla ribalta è I segreti di Juniper Lane. L’idea per questo thriller, secondo le dichiarazioni rilasciate dall’autrice in un’intervista, sembra esserle venuta dopo aver visto in tv un documentario su l’utilizzo dei test per il DNA in vecchi casi di omicidio, risoltisi magari con una confessione. La McGovern afferma che una percentuale spaventosa di queste persone, dopo gli estenuanti interrogatori, aveva ammesso la propria colpevolezza, condannandosi a numerosi anni di carcere ed in alcuni casi, persino alla sedia elettrica, ma che, dopo un riesame delle prove con le moderne tecniche, erano stati completamente scagionati. Un romanzo dunque, che però si rifà strettamente al reale e alla vita vera. Titolo: I segreti di Juniper Lane (Neighborhood Watch, 2010)
Autore: Cammie McGovern Editore: Garzanti
Pagine: 286
Prezzo: euro 17,60
Trama: Non ci sono stati spari, né grida. Eppure, nella bella villetta dipinta di beige del quartiere residenziale di Juniper Lane, Linda Sue è stesa ai piedi delle scale, con la testa fracassata.
Betsy Treading, la sua vicina di casa, è accanto al corpo, con la camicia da notte sporca di sangue. Betsy soffre di sonnambulismo. Non sa perché si è risvegliata lì, né come ci è arrivata. Soprattutto, non sa cosa sia successo a Linda Sue. Per la polizia è molto facile accusarla dell'omicidio. Dodici anni dopo, Betsy esce di prigione. Ancora non sa chi abbia davvero ucciso Linda Sue, ma è determinata a scoprirlo. Perché Betsy non aveva nessun motivo per ucciderla, era sua amica. Ma ai tempi del processo tutti, compreso il suo avvocato, hanno preferito credere che fosse stata semplicemente colta da un raptus di follia. Le prove schiaccianti e l'inspiegabile silenzio dei vicini di casa l'avevano condannata, senza possibilità di appello. Durante tutti quei lunghi anni di carcere solo una persona le è rimasta accanto, Marianne, che viveva proprio nella villetta di fianco. Ed è proprio da lei che Betsy si rifugia per capire cosa c'è dietro quell'orribile delitto che è sicura di non aver commesso. Troppe sono le tessere del puzzle che non combaciano. E dietro le aiuole ordinate e le facciate dipinte di fresco delle villette si nascondono molte persone sospette, dal passato non proprio limpido. Come Geoffrey, un affascinante scrittore, o la stessa Marianne, ossessionata in maniera patologica dalla sicurezza e dalle ronde di quartiere. Betsy deve scoprire le loro vere facce. Solo così potrà riappropriarsi della sua vita spezzata.

RECENSIONE Una caratteristica di molti thriller è quella di utilizzare un punto di vista che sia in affinità con il lettore, il quale gradualmente, raccogliendo indizi e tasselli, scopre chi sia l’omicida di turno. I Segreti di Juniper Lane si apre con la certezza che qualcuno è stato ucciso in modo brutale e che il reo confesso è in prigione. Sappiamo tutto questo perché è Betsy Treading, la protagonista e omicida, a dircelo. Dopo poche pagine, però, si percepisce che è presente una nota stonata nel quadro presentato e che il carattere di Betsy non collima con l’atto efferato che ha compiuto. Il seme del dubbio si insinua nella mente, allertando il lettore.
Betsy ha sempre sofferto di sonnambulismo. Spesso nella sua vita si era ritrovata in posti che non erano il suo letto, senza avere il benché minimo ricordo di come ci fosse arrivata. Così quando trova la camicia da notte insanguinata, nascosta nella cesta dei panni sporchi, a pochi giorni dal brutale omicidio della vicina, Linda Sue, il suo primo pensiero è quello di andare dalla polizia. Diverse ore d’interrogatorio dopo, appare logico anche per lei che, nonostante non ricordi niente, quel pezzo di stoffa dalla macchia carminio non è altro che una prova lampante del suo crimine e che l’unico modo per uscire da quelle quattro mura anguste in cui l’hanno tenta per tutto il tempo è confessare.     Dopo dodici anni, la tecnologia forense ha fatto passi da gigante e con l’avvento del DNA molti casi d’imputati per omicidio sono stati rivisti e risolti con il proscioglimento del condannato. Nonostante nella sua mente ci sia ancora un grosso buco nero che riguarda quella notte, Betsy sente che alcuni indizi non combaciano con la versione ufficiale e molte cose sono state omesse. Il suo caso sarà riaperto e, proprio grazie al DNA, verrà rilasciata. Ma dodici anni sono un lasso di tempo enorme, il bel quartiere residenziale in cui viveva ha cambiato molti dei suoi abitanti, il suo posto di lavoro è stato riassegnato e gli amici che sono andati a trovarla in carcere si sono ridotti a uno. Betsy è però determinata a scoprire chi ha ucciso Linda Sue e a far luce in quel buio che le attanaglia la mente nascondendo i fatti di quell’infausta notte in cui la vicina è morta con la testa fracassata. Un thriller ben congegnato, la cui protagonista risulta credibile tanto quanto la sua malattia. Il corollario di personaggi che le gravita attorno è descritto perfettamente, e la scintillante patina che li avvolge al momento in cui “li incontriamocrolla pagina dopo pagina, mostrando scabrosi segreti e insospettabili caratteristiche in ognuno di loro.
   Juniper Lane si differenzia dalla Wisteria Lane delle casalinghe disperate a cui è stato accomunato. Meno brillante e divertente del quartiere nelle quali le Disperate televisive vivono, si accosta ad esso per il radicato “credo”  di apparente rispettabilità e per la variegata fauna che lo compone che, nonostante i diversi passati, subisce inesorabilmente il fascino ordinato delle villette a schiera, dei giardini perfettamente tenuti e delle torte di benvenuto. Una malia che sembra trasformare chiunque, portandolo a offrire ai vicini solo un’immagine idealizzata di sè. Sotto gli occhi del lettore, ogni falsità, ogni bugia crollerà, rivelando le persone di Juniper Lane per ciò che realmente sono.
“Un giallo sulla sfiduci e l’inganno, reso ancora più sinistro dalle oscure verità che si nascondono dietro ogni facciata rispettabile” Booklist
Unico neo si è rivelato lo stile zoppicante dell’autrice che, con i continui salti temporali tra presente e passato, confonde il lettore lasciandolo disorientato. Questo stile narrativo è stato scelto per sciorinare gli indizi e per non incorrere nell’infodump, ma, se da un lato raggiunge lo scopo di suscitare tensione e suspance, dall’altro lascia interdetti, dando la sensazione che la narrazione scorra in maniera poco fluida.
Nonostante questo, I Segreti di Juniper Lane si è rivelata una lettura molto piacevole e l’analisi del carattere dei personaggi è risultata veritiera ed accurata, aggiungendo un toccòo di realtà che non guasta mai in questo genere di libri. Libro consigliato dunque, e per chi volesse saperne di più, vi rimando al link Garzanti: http://www.garzantilibri.it/default.php?page=visu_libro&CPID=2794
L’AUTORE: Cammie McGovern ha ricevuto premi prestigiosi per i suoi racconti, pubblicati su riviste come «Glamour», «Ladies' Home Journal», «Redbook» e «Seventeen». Già autrice di un romanzo inedito in Italia (The Art of Seeing), vive a Amherst nel Massachusetts con il marito e i tre fi gli, il più grande dei quali è autistico. Ha fondato Whole Children, un'organizzazione dedita all'assistenza ai bambini problematici. Venduto in dieci paesi, acclamato dalla critica e dal pubblico, Contatto visivo è stato proclamato romanzo dell'anno dal «New York Times»; Julia Roberts ne ha acquistato i diritti cinematografici.
Sito Autrice: http://cammiemcgovern.com

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