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Recensione "Il circo maledetto" di Ann Featherstone

Creato il 10 novembre 2011 da Alessandraz @RedazioneDiario
Un misterioso assassino, una galleria di personaggi unici e un'atmosfera evocata alla perfezione rendono indimenticabile questa storia di morte e tradimento.
Editore: Newton Compton
Collana: Nuova Narrativa Newton Prezzo: 9.90 € Pubblicazione: 2010 Pagine: 283 Trama: Corney Sage, comico, ballerino e cantante, ha appena finito il suo numero quando, all'uscita del teatro, si imbatte nel corpo senza vita di una giovane donna e intravede l'assassino darsi precipitosamente alla fuga. Anche l'attrice Lucy Strong ha visto tutto, e quando quella sera stessa il colpevole torna sul luogo del delitto, Lucy e Corney capiscono che le loro vite sono in pericolo. Per mettersi in salvo decidono di abbandonare Londra e separarsi , tenendosi in contatto soltanto attraverso messaggi in codice su un giornale di annunci. Ma l'assassino è già sulle loro tracce, ed è un vero mago dei travestimenti... Dai salotti dell'alta società allo squallore dei bordelli, dalle tavole dei palcoscenici alle arene dei circhi, tra spettacoli da baraccone e corse contro il tempo, Il circo maledetto è un avvincente thriller psicologico incastonato nel ritratto inedito di una Londra vittoriana cinica e misteriosa.
RECENSIONE E' una sera come tante al Constellation: ubriaconi in sala, uno spettacolo tirato avanti a suon di volgarità, il tutto appestato con il puzzo del fumo e del sudore degli avventori. Nessuno può minimamente immaginare come finirà proprio questa sera. Corney Sage, il comico, e l'attricetta Lucy scoprono il corpo esangue della loro amica Bessie nel vicolo dietro il teatro. Forse hanno visto più di quello che dovevano. Tra attacchi di panico e di terrore, e bicchieri di gin, decidono di dividere le loro strade tenendosi in contatto tramite annunci sull' “Era”, la Bibbia per gente di spettacolo come loro. Dopo un inizio un po' sonnolento e la scarica di adrenalina causata dall'omicidio improvviso, inizia l'alternanza di punti di vista della narrazione tra Corney e l'assassino, abile a travestirsi per necessità e anche per vanità, in un susseguirsi di coincidenze che lo sono veramente troppo per essere considerate tali.
Insieme ai nostri protagonisti, Ann Featherstone ci apre uno squarcio su un'Inghilterra vittoriana vista attraverso lo sguardo disincantato del ceto sociale più umile: vicoli stretti e sudici, inverni troppo freddi per i pochi stracci che si ha addosso, l'inevitabile prostituzione delle donne.  La scrittrice risulta una maestra nel farci sprofondare a poco a poco nella mente dei protagonisti che con disarmante semplicità (e spesso volgarità) illustrano al lettore i loro pensieri e mettendo a nudo le cause delle loro azioni, lasciando addosso alla persona che li legge la voglia di sapere di più.
Dopo aver perso le tracce di Lucy, Corney trova vari ingaggi più o meno soddisfacenti, come cantante comico al teatro di Springwell, o come pagliaccio in un circo, e il suo cammino si intreccerà spesso con James Yates che stava cercando di evitare per salvarsi la vitaNel frattempo inconsapevolmente raccoglie tasselli importanti nel decifrare quel delitto senza senso: dei ritagli di giornale e un medaglione raffigurante una donna dai capelli color oro di straordinaria bellezza di nome Helen. Nonostante venga svelato al lettore chi sia il colpevole già al settimo capitolo, la storia non esaurisce il suo fascino e il suo mistero, risucchiando anzi il lettore dentro la vita semplice ma allo stesso tempo complicata di questo assassino, in particolare per la sua infanzia travagliata fatta di ceffoni, offese e tante lacrime. Inevitabilmente ci si ritrova a pensare che forse questa persona non è così malvagia come sembra e si inizia a capirla: l'amore e il tradimento e la rabbia ci contagiano, cosa che Ann Featherstone non manca di descrivere con cruda semplicità. Emerge con vivida e spiazzante chiarezza dalla galleria di personaggi particolari e grotteschi che la scrittrice ci presenta che nessuno era “buono” o “cattivo”, ma tutti semplicemente erano impegnati a sopravvivere con tutti i mezzi in loro potere. Anche l'omicidio era uno di quei mezzi.  

I capitoli scorrono veloci e la narrazione subisce un rallentamento solo in un paio di punti, dove le descrizioni della degradazione dei sobborghi londinesi più poveri fioccano, non risparmiando metafore e paragoni molto informali e abbastanza volgari che rispecchiano in tutto e per tutto il carattere dei protagonisti. La verosimiglianza con cui la Featherstone descrive strade, case, teatri, le persone e i loro pensieri è impressionante, e, tant'è vivido lo scorcio che l'autrice ci offre di Londra, al lettore sembra quasi di viverci immerso ed essere attorniato da quell'atmosfera affascinante e decadente. Inoltre ciò che colpisce sono i riferimenti storici molto dettagliati su attori, canzoni e teatri dell'epoca derivante dagli studi approfonditi della stessa autrice.


Come il “sinceramente vostro” Corney Sage durante tutto il racconto, anche noi siamo portati a chiederci se i tasselli si uniranno e se le ombre che lo seguono per ogni vicolo e in ogni incubo smetteranno di comparire. Chi ha ucciso Bessie Spooner? Avrà ucciso ancora? Ma soprattutto, riuscirà a prendere anche Mr. Sage? Al lettore sta scoprire l'arcano.

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