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Recensione “L'ombra della verità” di Karin Slaughter

Creato il 26 marzo 2012 da Alessandraz @RedazioneDiario

Recensione “L'ombra della verità” di Karin Slaughter

Pubblicato da Elena Bigoni Cari lettori, torniamo a parlare della casa editrice Timecrime con una nuova recensione dedicata a “L’ombra della verità”, uscito il 5 gennaio 2012. Una lettura intrigante ma che non mi ha colpita del tutto.  

Titolo: L’ombra della verità 
Autore: Karin Slaughter 
Casa editrice: Timecrime 
Genere: Thriller 
Pagine: 520 pagine 
Prezzo: 7,70 euro 
Data di pubblicazione: 5 gennaio 2012 
Trama
Il corpo di una donna orrendamente mutilato viene trovato dalla polizia di Atlanta. Sangue e violenza il marchio di fabbrica dell’assassino. Michael Ormewood, un reduce della guerra del golfo arruolatosi nel dipartimento di polizia di Atlanta, viene chiamato ad occuparsi delle indagini. Ma la scia di sangue che attraversa la città non è destinata a fermarsi, e l’assassino sembra avvicinarsi a Michael, dopo poche ore, infatti, il cadavere della sua vicina di casa viene ritrovato nel cortile della sua villetta. A Michael viene affiancato un compagno: Will Trent, agente del Georgia Bureau of Investigation, dal passato oscuro e pieno di ombre. Insieme i due cominciano a dipanare una matassa di intrighi e misteri che li porterà a chiedersi se dietro i misteriosi omicidi vi sia un solo autore o se in realtà si nasconda una verità più complessa e oscura, su cui tante ombre sembrano adagiarsi con crudeltà. 
 RECENSIONE Alcune settimane fa avevo postato una recensione dedicata a In difesa di Jacob, libro che mi aveva colpita molto positivamente: un inizio con il botto per la neonata casa editrice Timecrime. Speravo di replicare con “L’ombra delle verità” di Karin Slaughter, autrice di indubbia fama internazionale e che, in passato, mi ha sempre coinvolta piacevolmente ma, ahimè, la scintilla non è scattata. L’ombra della verità” parte con l’acceleratore pigiato al massimo: i personaggi ingranano subito e il lettore si sente immediatamente in empatia con essi; poi ad un certo punto, dopo circa un centinaio di pagine, la storia cambia ritmo: il lettore si adegua incuriosito da questa inversione; a circa 200 pagine il botto e l’autrice deraglia volutamente dal classico meccanismo dei thriller per svelarci subito il nome dell’assassino. Momento di disorientamento del lettore “adesso che l’autrice ha svelato l’assassino come svilupperà l’intera trama per le successive 300 pagine?”

Il lettore rimane imbrigliato nella tela intessuta da Karin Slaughter fino al raggiungimento del climax finale, in cui tutti i tasselli si incastrano in un finale ricco di tensione, ma anche di sollievo da parte del lettore che, finalmente, può mettere fine alla lettura di un romanzo che non convince del tutto



“L’ombra della verità” nasce come capitolo iniziale di una trilogia, pubblicata e già conclusa in America, che ha come protagonista Will Trent, un personaggio dal passato molto doloroso le cui cicatrici sono ampiamente visibili sul suo corpo. In questo primo capitolo fa la sua entrata un po’ in sordina e ci voglio più di 200 pagine per comprendere che sarà la sua storia quella ad avere un seguito anche nei libri successivi. Karin Slaughter fa una scelta narrativa decisamente diversa dai soliti canoni: sebbene il libro sia scritto in terza persona, il protagonista della vicenda cambia in base al personaggio e cambia così anche la prospettiva dei fatti che vengono narrati dando al lettore uno scorcio, quasi di parte, del groviglio e del caso in esame. Solo sul finale, abbastanza riuscito, i vari tasselli e le diverse prospettive cominciano finalmente a collimare dando un quadro preciso dell’intera trama, che vedrà come protagonista assoluto Will Trent. Una scelta intrigante da parte dell’autrice se non fosse stata rovinata dalla prolissità e inutilità di alcuni passaggi e parti. L’ombra della verità vuole raccontare al lettore, con dovizia di particolari, la storia delle vittime: vittime di un sistema, vittime dell’età e della follia in alcuni casi, vittime della società, che si incontrano e si scontrano ad un certo punto della loro vita (un po’ come il film Crash, se lo avete visto). 

L’idea di per sé è affascinante e coinvolgente, ma la scelta di parlare ripetutamente del loro passato e delle loro difficoltà, rimarcando gli aspetti difficili del loro presente (specialmente nel caso dei due personaggi Will Trent e Angie, al quale il protagonista è legato da un sentimento molto profondo), risultano stancanti e privi di appeal. La Slaughter eccede spesso, mancando tra l’altro di pathos ed emotività. Cala come un mannaia sugli elementi torbidi e macabri della storia: con precisione quasi chirurgica analizza il passato dei personaggi, le violenze e gli abusi che hanno dovuto subire, ma il tutto rimane impersonale, distante e asettico. Cerca di impressionare il lettore, ma a lungo andare lo stanca, senza permettergli un vero coinvolgimento con i protagonisti e le loro vicende personali. 


Non mento se vi dico che verso le 400 pagine mi è capitato spesso di leggere la prima e l’ultima riga di una pagina e nel mezzo non trovarci nulla: non parlo necessariamente di azione o simili, ma di semplice buona e coinvolgente narrazione; anche le scene più di impatto, ad un certo punto, si perdono nel piattume della narrazione, che diventa quasi noiosa. L’ ombra della verità si legge, si conclude, ma al suo termine rimane la sensazione che se fosse stato scritto in meno pagine e con maggiore incisività espressiva sarebbe stato di sicuro un libro di ben altro calibro.
Recensione “L'ombra della verità” di Karin Slaughter
L’AUTORE:
Karin Slaughter è nata in Georgia nel 1971, è autrice di best seller internazionali, tra cui la serie Grant County. Vive ad Atlanta, dove divide il suo tempo tra la cucina e la scrittura. Sito: Qui

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