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Recensione "Sherlock Holmes e il morbo di Dracula" di Stephen Seitz

Creato il 11 marzo 2013 da Alessandraz @RedazioneDiario
Pubblicato da Stefania Auci Cari lettori,
dopo il pastiche dall’impronta chiaramente vittoriana che la Gargoyle ha pubblicato poco tempo fa, ecco un altro volume che mescola di nuovo due grandi personaggi della letteratura. Sherlock Holmes si scontra con Dracula in un romanzo divertente, con alcuni punti d’ombra e parecchie luci. Titolo Sherlock Holmes e il Morbo di Dracula Autore: Stephen Seitz Editore: Gargoyle Books Prezzo: eu 12,90 Pagine: 200 Uscita Febbraio 2013 Estate 1890, Sherlock Holmes e il dottor Watson partono alla ricerca dell’avvocato Jonathan Harker, su incarico della fidanzata Mina Murray. Il giovane è in Transilvania per concludere la vendita di una tenuta, situata poco fuori Londra, da parte di un aristocratico romeno, il Conte Dracula. Al castello del nobile non c’è ombra di Harker, seppure Holmes e Watson constatino tracce della sua avvenuta permanenza, in compenso i due scoprono che il Conte è un vampiro. Dopo l’attacco di tre mostruose creature femminili, Holmes è vittima di una strana malattia e i suoi denti si allungano assottigliandosi. Tuttavia il morbo sembra presto debellato – complice il sapiente ricorso a crocifissi di Watson –, consentendo il rientro del Detective e del suo fedele amico in patria. Qui, però, accadono dei fatti inquietanti: l’arrivo, nel porto della cittadina balneare di Whitby, della goletta russa Demeter con a bordo il solo cadavere del capitano e l’inspiegabile carico di 50 casse riempite di terra; la sparizione di alcuni bambini; la morte della giovane Lucy Westenra – a seguito di un morbo analogo a quello contratto da Holmes in Transilvania – e la raccapricciante profanazione della sua salma. Tutto indica la presenza di un essere alieno, ossia il Conte Dracula, che non solo è approdato in Inghilterra ma è in combutta con il Professor Moriarty, criminale implacabile e arcinemico di Sherlock Holmes. Minaccia per l’integrità del Paese e dell’Europa intera, tale sodalizio metterà a dura prova la sanità mentale e la vita stessa del Detective. Tra bancarotte finanziarie, macchinazioni, assassinii efferati, ricerca febbrile di sangue fresco per placare una sete inconsulta, Sherlock Holmes dovrà venire a capo di un conturbante mistero proveniente dalle inaccessibili tenebre che avvolgono il Conte Dracula. 
Ho avuto una strana allucinazione, mentre mi recavo dal vestibolo alla mia stanza. Granelli di polvere danzavano sotto i raggi di luna. So che non v’è nulla di insolito, ma sembrava che prendessero forma. Ondeggiando, venivano attratte sempre più tra loro. Non riuscivo a distogliere lo sguardo; vi era qualcosa di ipnotico in quella visione. E poi ho visto tre donne materializzarsi dall’oscurità. […] Ciò che ho potuto vedere inizialmente sono stati i loro sorrisi, bianchi denti affilati che luccicavano sotto i raggi di luna, le trecce che aleggiavano libere, i candidi indumenti, morbidi e fluenti.
Recensione Sherlock Holmes e il suo collega, il Dottor John Watson, si trovano a dover investigare sulla sparizione di un giovane avvocato. Jonathan Harker è sparito poco prima delle nozze, in una remota località della Romania. A chiedere il suo aiuto è la bella fidanzata dell’uomo, Mina. Holmes è diffidente, ma accetta, e lo fa perché lo studio legale per cui l’uomo lavora è legato a doppio filo al suo nemico di sempre, Jim Moriarty. Il professore del crimine.

Questo nuovo pastiche pubblicato dalla casa editrice romana presenta alcuni aspetti peculiari da mettere in rilievo subito. In primo luogo, la presenza e l'importanza di John Watson. Da semplice cronista, il buon dottore diventa comprimario, dotato di capacità di osservazione e di un certo spirito di azione che non era poi così presente nel canone di Doyle. Ciò è dovuto anche al tipo di trama e al modo in cui l’Autore, Stephen Seitz, ha articolato la storia. Vi sono, infatti, numerosi cambi di scenari: dai Carpazi a Londra, dalle cascate di Reichembach alla campagna inglese. E questo rappresenta il secondo elemento di novità rispetto al canone, in cui, salvo rare eccezioni, le storie si svolgevano nella gran parte dei casi, nel medesimo luogo, specie per quanto concerne le novelle brevi. E sono le novelle brevi il punto di partenza della narrazione, spesso citate con rimandi e con espliciti riferimenti a personaggi e situazioni. Nel romanzo compare Mary, la moglie di Watson, in brevi sprazzi che riportano alla memoria le rapide comparse che la donna faceva nei racconti del Le Avventure di Sherlock Holmes.

A dare maggior peso e profondità al suo personaggio contribuisce anche il doloroso rapporto che la lega al marito: i coniugi Watson, nella visione di Seitz sono una coppia in crisi, minata dal rapporto amicale con Holmes di cui Mary sembra essere gelosa e invidiosa. Altro elemento innovativo è dato dall’interazione con l’opera di Stoker. Da questo punto di vista, l’innovazione è a volte radicale, tanto che alcuni caratteri salienti dei personaggi di Dracula ne escono profondamente mutati. A farne le spese è soprattutto il dottor Seward e Lord Godalming, rispettivamente l’innamorato respinto e il fidanzato di Lucy Westenra, la giovane donna che Dracula contagia con il suo sangue. Il ruolo di Mina e Jonathan Harker è, invece, del tutto strumentale, così come appare marginale quello di Van Helsing, ridotto a mera comparsa in un passaggio del volume. I veri protagonisti sono Dracula – e tutto ciò che egli rappresenta: il contagio, l’irrazionalità. L’ignoto – e Sherlock Holmes che incarna la razionalità e a cieca fiducia nella scienza. Il “cambio di passo” che l’Autore offre attraverso questa contaminazione lascia spiazzati, almeno all’inizio; tuttavia attraverso il procedere della lettura, il lettore dimentica l’aderenza e il rispetto formale per le opere da cui sono stati tratti i personaggi per lasciarsi andare al piacere della narrazione.

Perché la lettura di questo volume è senza dubbio interessante e piacevole, e sa mescolare temi particolari quali la frode monetaria con le leggende e la cieca fiducia nella scienza, tipico atteggiamento del positivismo. Scritto bene, con brio, privo di quelle frasi lunghe e ipotattiche tipiche della prosa vittoriana, Sherlock Holmes e il morbo di Dracula è un bel romanzo, piacevole e divertente, che mescola elementi e personaggi della grande tradizione letteraria per trasformarli in qualcosa di nuovo e piacevole.

Vi è da dire, tuttavia che un’obiezione deve essere mossa al finale. La soluzione trovata dall’Autore è originale, ma giocata in maniera affrettata, quasi buttata via nella narrazione. Un deus ex machina che, in quanto tale, non è stato costruito in maniera attenta e misurata, ma che viene offerto al lettore come chiave immediata di risoluzione del cul de sac in cui i personaggi si erano infilati. Di più non è possibile dire, a meno di rivelare il finale ingegnoso. Infine, sono tempistica e modalità della realizzazione narrativa a rappresentare il limite di questo romanzo: se l’Autore avesse sfruttato sino in fondo la potenzialità dell’idea, se avesse adoperato meglio il personaggio di Holmes per dare maggior forza alla chiave risolutiva del finale, allora ci troveremmo dinanzi un testo migliore e sicuramente più divertente. In questo modo, il romanzo è di rapida lettura, ed è piacevole, molto coinvolgente. Un finale con qualche pagina in più e un filo di pathos maggiore lo avrebbe reso, forse, un gran ben libro. L'Autore:

Nato nel 1954, Stephen Seitz è giornalista e scrittore. A eccezione di tredici anni trascorsi a Washington, dove ha lavorato per il Dipartimento di Giustizia e dell’Energia del Governo Federale, è sempre vissuto in Vermont. Sherlock Holmes e il morbo di Dracula è il suo primo romanzo. www.stephenseitz.net è il suo sito

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