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Che poi c'hai sempre quel momento, fra quando chiudi la porta del tuo cazzo di appartamento nel tuo cazzo di condominio e fai la strada fino alla macchina, che ti dici: "Ma almeno quest'anno, cristo, stare a casa no eh?" Niente. E' più forte di te. Molli tutto e tutti e vai là, perché è la che devi stare, per le strade, nelle piazze, con la TUA gente. Ma le strade le hai anche nella tua città, la gente c'è la mattina (meglio, così il pomeriggio ti fai i sacrosanti cazzi tuoi in un giorno che stai a casa dal lavoro!), il 25 aprile è 25 aprile a Bolzano come a Lampedusa ti dici, il 25 aprile... Palle! Lo sai, sei un conservatore di merda, sei un coglione atomico mai pago di farsi il sangue amaro, ma il 25 aprile è a Milano alla manifestazione nazionale, l'unica commemoriazione che si svolge al pomeriggio in Italia. Perché poi Milano sarà anche città laboriosa come dicevano quel piciu che parlava di Padania e quell'altro che andava a mignotte minorenni (e che mentre tu tenevi il blog dormiente son caduti in disgrazia più che mai, curioso eh?), ma intanto a Milano son gli unici che il 24 sera possono disfarsi in qualche concerto et similia, tanto il 25 mattina loro possono dormire a differenza degli altri... Ma tu no! Il 25 matttina si viaggia per essere a Milano in Corso Venezia mezz'ora prima del concentramento che puntualmente è mezz'ora dopo (quando va bene) l'ora fissata, ma ti hanno insegnato sin da piccolo che agli appuntamenti importanti non si deve mai rischiare d'arrivare in ritardo, quindi... Sali in macchina, ti senti un filo ridicolo ma lo fai lo stesso: estrai dalla custodia il ciddì (avercela l'autoradio mp3, ammerigà) con le canzoni della Resistenza e lo inserisci nel lettore. Dite quello che volete ma viaggiare il 25 con una certa colonna sonora ha il suo gusto: per caso voi mettete su Jingle Bells ad agosto? (Che poi me li immagino: "No, noi siam duri e puri e Jingle Bells lo sentiamo manco a Natale!" E andarvene affanculo in maniera dura e pura il 25 aprile, no?). Che poi, pensi, c'era un'altra "piccola tradizione" che avevi cominciato nel 2008 (quando apristi il blog) e che hai portato avanti per quattro anni: ogni notte fra il 24 e il 25 aprile facevi il giro fra tutti i blog "affini" con i quali eri reciprocamente linkato e dedicavi un pensiero, mai uno uguale all'altro, di augurio per il 25. Ora manco potresti più farlo: di quelli che c'erano quattro anni fa (non 40, 4!) non è rimasto praticamente nessuno, i più hanno chiuso bottega da tempo, altri hanno progressivamente abbandonato il loro spazio, pochi continuano e sono forse quelli che all'epoca convintamente condividevano questa data. Diciamola tutta: il tempo, la noia e i social network hanno fatto pulizia etnica di (quasi) tutti i migliori, restano con una certa costanza praticamente i tromboni e i luddisti che si rifiutano di usare meno di n battute, il blog e soprattutto la sua parte migliore, i blogger, sembrerebbero essere morti. Via, è il 25 aprile, scacci i pensieri peggiori e già ti vedi scendere in Centrale, prendere la metro e uscire a Loreto (quella piazza ha un duplice significato, saltarla è lesa mestà alla memoria), poi li farai i conti con il tuo presente. Perché con il passato, e pure prossimo, non sei riuscito a farli ancora sino in fondo.
Questo post non finirà su aggregatori, social network e tutto ciò che lo può diffondere minimamente. Questo post l'ho scritto per chi ancora vive il 25 aprile come una Festa, l'ho scritto perchè mi sembrava un sacrilegio non raccontarne l'attesa, ma l'ho scritto soprattutto per me. Il Russo torna a dormire in Rete, ma lo incontrerete in Valle, per le strade, in mezzo ai Movimenti Sociali e contro ogni fascismo e populismo che sono poi le due facce della stessa medaglia, con la differenza che il primo usa le spranghe e il secondo un comico miliardario). Continuo a non rassegnarmi al fatto che la blogosfera sia morta, continuo a sperare di incontrare in piazza coloro che parlavano di Rivoluzione mediante la tastiera sperando che, abbandonata la stessa, abbiano deciso di farla con il loro cuore e consumando le loro scarpe. Vi Saluto a modo mio, con un filo sottile che lega il 25 aprile 1945 con il 20 luglio 2001, 20 luglio 2001 non onorato a dovere l'anno passato come il 25 aprile spesso non lo è stato negli ultimi tribolati anni. Ma dopo un raccolto, cari miei, continuo testardamente a credere che ne venga un altro...
BUON 25 APRILE!
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