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Renzi e la colonizzazione culturale berlusconiana

Creato il 03 novembre 2011 da Gaetano61
Il discorso su Matteo Renzi, sindaco di Firenze e astro nascente del Pd, si può iniziare, a mio parere, da molte parti, una di queste è la seguente: le sue proposte non sono delle novità per il Pd: su pensioni, liberalizzazioni dei servizi pubblici locali, contratto unico di lavoro a "tutele progressive" (per non dire diminuzioni delle tutele sul lavoro), adesione al modello Marchionne di relazioni industriali, la pensano come Renzi e "prima" di Renzi esponenti democratici del calibro di Letta (Enrico), Ichino, Morando, Chiamparino, Fassino, Fioroni, per citarne alcuni. Che cosa "ci mette" in più, Renzi? Ci mette il suo modello comunicativo: personalistico, dal linguaggio diretto, semplificatorio e lontano dalla complessità del reale, per nulla evocativo (che non vuol dire dover essere "oscuri"), in pratica quanto di più distante si possa immaginare da un partito di centrosinistra, come si definisce il Partito democratico. Un aspetto ha rappresentato bene, secondo me, la caratteristica del "renzismo" vista all'opera a Firenze nell'ultimo fine settimana: mentre gli oratori si susseguivano sul palco per esprimere le proprie idee, Renzi continuava a compulsare un computer per rispondere alle sollecitazioni della rete (facebook, twitter e altro), come a voler dire: quello che dite può essere più o meno interessante, ciò che è rilevante è la mia comunicazione, sono le mie idee (a meno che l'età del sindaco non permetta di fare due cose insieme e anche bene).  Renzi rappresenta in questo modo a quale livello sia giunta l'opera di colonizzazione culturale messa in atto dal berlusconismo in questi diciassette anni (e anche più, perché le televisioni berslusconiane sono entrare in scena qualche anno prima, giusto per preparare il campo). Il modo per batterlo e superarlo, il berlusconismo, è quello di proporre un modello di società diversa, un altro modello di leadership, altrimenti, quando Berlusconi cadrà (quando?) ci troveremo i cosiddetti "berluschini", anche di centro-sinistra. Le recenti vittorie dei sindaci Pisapia e de Magistris dovrebbero insegnare al centro-sinistra che non si vince al centro o imitando il modello berlusconiano.

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