Magazine Attualità

Retromarcia sui 150 euro tolti agli insegnanti

Creato il 08 gennaio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

“Gli insegnanti non dovranno restituire i 150 euro percepiti nel 2013 derivanti dalla questione del blocco degli scatti” rassicura il Premier Enrico Letta via twitter.

Passo indietro del Governo, dunque, sulla complicata questione inerente la resistuzione degli scatti d’anzianità dei docenti per l’anno 2013, che aveva generato una vera e propria levata di scudi, dai sindacati al ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza.

La controversia è l’ultimo tassello di una vicenda che ha visto i tentativi contrapposti di bloccare gli adeguaementi da una parte e di mantenerli dall’altra.

Come risultato, l’erogazione degli scatti di anzianità degli ultimi anni sono frutto di lunghe mediazioni e bracci di ferro.

Gli aumenti stipendiali automatici vengonono bloccati, in teoria, già dal 2010 con il governo Monti, linea poi mantenuta con il governo Berlusconi.

Tuttavia, nel 2010, grazie anche ai risparmi ottenuti tramite i tagli della riforma Gelmini, lo scatto è stato pagato. A seguito di una trattativa sindacale, non sottoscitta, però, dalla Cgil, è stato possibile trovare i fondi necessari decurtandoli dal Mof (Miglioramento dell’Offerta Formativa) anche per l’anno 2011. In ultimo, per il 2012, sono stati recuperati 120 milioni di euro, regolarmente percepiti durante l’anno successivo da chi ne aveva diritto.

A settembre, tuttavia, il Governo ha annunciato non solo il blocco degli adeguamenti, ma che quest’ultimo sarebbe stato retroattivo per l’anno 2013. Risultato: 300.000 insegnati dovrebbero restituire a “rate” mensili di 150 euro lo scatto, prima concesso e poi revocato, per l’anno appena trascorso.

La polemica è immediata: la Flc Cgil tuona “Al Governo non tornano i conti e i lavoratori pagano”, mentre la Gilda minaccia “Siamo stanchi di aspettare: vengano restituiti ai docenti gli scatti stipendiali 2012 o sarà sciopero generale”.

Il dissenso è trasversale anche tra i leader politici: se Matteo Renzi aveva già manifestato la sua disapprovazione, annunciando che “Se il ministero dell’Economia richiede indietro 150 euro agli insegnanti io mi arrabbio”, anche Angelino Alfano, intervenendo sul programma Telefonata, aveva dichiarato: “In questo modo il governo rischia di farsi male da solo. Entreremo nel merito della vicenda per evitare che si verifichi il prelievo”.

A seguito di una riunione a Palazzo Chigi tra il Premier Letta ed i ministri dell’ Istruzione e dell’Economia, infine, sembra arrivare il passo indietro.

Maria Chiara Carrozza, al termine del vertice, si dice “soddisfatta” della piega presa dagli eventi, mentre Saccomanni parla di errori di comunicazione: “Il ministero dell’Economia e delle Finanze è mero esecutore. Aspettavamo istruzioni che non ci sono pervenute”.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :