Riflessioni estemporanee di una italiana ieri indossatrice e mondana, oggi musulmana e velata.
- Di Cinzia Aicha Rodolfi
Per noi liguri, Riccione oggi, possiamo dire sia una copia di Alassio amplificato tante volte quanto spazio c’è in Romagna che a noi purtroppo manca. Una Riccione che ci ha stupito tanto, che come risorto dal suo torpore degli ultimi venti anni, forse un po’ invidioso di essere rimasto solo un ricordo dei mitici anni 80, forse invidioso di non essere più iscritto nelle hit parade dei posti più gettonati dal jet set modaiolo si è dato molto da fare e oggi ci appare trasfigurato come da sapienti mani di “top stlylists” e “fashion designers” cambiando di molto suo look.
Eccolo rinnovato, patinato, curatissimo e scintillante, tornato ad essere degno del suo bel tempo cantato e osannato, oggi ruba i “vips” a Milano Marittima e forse anche alla Liguria ed alla Costa Smeralda.
Certo che il primato della cordialità e della simpatia rimane indiscusso qui in questa parte di Romagna e questo dobbiamo ammetterlo e ricordarlo doverosamente.
Tutt’oggi dunque, in questo angolo di Italia non sembrerebbe proprio ci sia neanche l’ombra della crisi economica, chissà se tutto oro quello che luccica, ma l’ostentazione di automobili costose per esempio fa venire seri dubbi che ci sia ancora una grossa fetta di borghesia o comunque in molti sembrano non aver cambiato loro tenore di vita.
Qui non ho visto mezzo “vu cumprà” (cacciati tutti ?) non ho visto un africano nemmeno da lontano. E mi è quasi mancato il mercatino sulla spiaggia dove mi recavo con pochi euro e facevo fantastici acquisti.
Che i romagnoli, generosi accoglienti e simpatici siano diventati improvvisamente razzisti? Non è possibile. Forse per riconquistarsi onori e clienti “qualificati” hanno allontanato chi potrebbe infastidirli? Non credo. Forse gli africani hanno deciso di andare altrove?
Tanti gli stranieri d’oltralpe, tanti i russi e gli ucraini, ma tantissimi anche gli italiani vacanzieri da ogni regione italiana, tutti “a la page” tutti assolutamente “Riccione’Style”.
Ore 22 : Via Dante che è come “il budello alassino” ma più largo e molto più lungo, un negozio dietro l’altro e tanta gente come in un suk che curiosa e compra, orde di ragazzotti già “belli allegri”, e i famosi PR che invitano alle “disco” su in collina; ristoranti dove “bella gente abbronzatissima” chiacchiera davanti a succolenti piatti di spaghetti allo scoglio.
ore 23: Viale Ceccarini, il mitico salotto mondano, unica grande strada chiusa in Italia, famoso passeggio per fare shopping e per farsi notare dai tanti seduti nei dehors dei locali alla moda, unica via chic italiana dove “boutiques” di alta moda si alternano a negozi super trendy di accessori “disco” e dove ancora si trovano i rolex vintage colorati.
Qualcuno grida “ma quello è Pirlo!” sarà vero? Ma se anche fosse il calciatore ? Eppure vediamo che si agitano dall’ eccitazione all’idea di intravvedere qualche vips.
La postazione megagalattica di Radio Deejay si prepara alla diretta.
Tra le belle donne passeggianti per la via non ce n’è una sotto i 30 anni che non indossi minigonna o pantaloncini cortissimi a mostrare gambe rigorosamente magre ed abbronzate, capigliature volutamente trasandate, scarpe da ginnastica o ciabattine e borsette LV, un “must” ancora immancabile. Bellissime ragazze non c’è alcun dubbio.
Ed ecco che improvvisamente una donna presumibilmente italiana ma certamente “islamica” con il velo in testa, assurdamente in bicicletta, dribblando la folla pigra e chiacchierante infastidisce leggermente perché fuori luogo e “fuori moda”, viene guardata giustamente come una extraterrestre. Lei ed i suoi 2 figli, sono gli unici sfrontati a girare in bicicletta in mezzo “al passeggio” di viale Ceccarini in un sabato sera di luglio. Ma cosa ci fa una velata in viale Ceccarini, a quest’ora poi … e in bicicletta?
Ma veramente non pensavo sarebbe stato così difficile percorrere questa strada pedonale in bicicletta. Chiedo scusa per il disturbo.
Sulla passeggiata nuova di zecca finalmente una ciclabile e mi rilasso ad osservare gli hotel quattro stelle, con i loro eleganti clienti ancora seduti a tavola, i quali a loro volta guardano e si fanno volentieri guardare attraverso le vetrate ed i giardini.
Ho avuto lo ammetto un momento di piccola nostalgia mi sono chiesta come sarebbe facile tornare in mezzo a loro, tornare alla precedente “normalità” di una vita fatta di questi week-end mondani vissuti dentro “la movida”, e godere di atmosfere luccicanti, vestita e pettinata nel modo giusto.
Certo sarebbe così semplice entrare in quei mille negozi invoglianti comprare tutto l’occorrente e l’indomani mattina presentarmi in spiaggia come una di loro.
Ma cosa dico? Io non lo sono più.
Perché?
Perché ho fatto tante scelte diverse ed è cambiato tutto.
Invero non rimpiango nulla, ma non biasimo nessuno.
Questo è ciò che amo davvero : poter scegliere chi essere, come esserlo, e cosa preferire. Anche se, ammetto che la mia decisione vorrei incoraggiasse, perché penso sia… diciamo … diplomaticamente e laicamente : “la più spiritualmente saggia”.
Non mi dà fastidio chi sia il “mio contrario” ed ogni tanto lo osservo con interesse e poi rifletto.
Tornata alla mia vita di sempre dopo questo tuffo nel glamour mondano, cosa mi rimane?
Direi la consapevolezza di preferirmi oggi e preferire la pace della spiritualità ritrovata, che non cambierei con quella vita nemmeno se mi regalassero ogni mio desiderio materiale su un piatto d’argento.
Bellissimo Riccione ma ti dico volentieri addio.