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Riflessioni sparse che girano attorno lo stesso fulcro

Da Laconiglia
Il 2011 è appena passato e non posso dire sia stato un anno meraviglioso.
E' stato un anno in cui ho pianto parecchio, ho avuto molta paura, mi sono chiesta chi sono e cosa voglio.
Beh, ci sono state anche cose belle e prima fra tutti i viaggi.
Nel 2011 sono partita 6 volte. Sono stata A Santo Domingo (partenza dell'anno col botto), a Valencia (olè), in Puglia (evviva le amiche!), a Valencia di nuovo (olè per due!), a Monaco (we are family) e ad Amsterdam (chiudiamo in bellezza con le droghe e non pensiamoci più).
Però se tolgo i viaggi...ah e il mare, perchè mi sono fatta tanto di quel mare che finalmente qualcuno si è accorto che pure io mi abbronzo, dicevo, se tolgo i viaggi e il mare...io quest'anno appena finito lo butterei volentieri via.
A Gennaio ero ancora allegra e arzilla, lavoravo, avevo lavoro e non ci pensavo all'incombete termine del contratto, a Febbraio compivo 28 anni e immaginavo ancora grandi cose per il futuro, a Marzo iniziavo a 'spagheggiare' come si dice, ad Aprile ho iniziato a fare di tutto pur di cercare di mantenere il mio posto di lavoro, a Maggio ho preso coscienza della situazione della realtà e...ciao ciao baby, con un elegante calcetto nel sedere mi si sono chiuse alle spalle le posrte e il portone ancora non l'ho trovato.
Mi dispiace solo una cosa. Mi dispiace perchè tutti pensano di me che sono brava, che ho tante potenzialità, che ho tanto da dare, che sono un investimento sicuro. Poi però nessuno mi si piglia e cosa ancor peggiore io mi sento terribilmente inadeguata. Sento di non aver fatto abbastanza non solo per cercare lavoro, ma anche per la mia formazione, che dovrei migliorare il mio inglese, il mio spagnolo, magari dovrei imparare anche il tedesco? Che dovrei fare corsi, formarmi, fare fare fare ma poi quando mi metto a fare bene che mi vada sento solo delle sonore sbruncate sul muso.
E quindi alla luce di tutto ciò ultimamente mi sento fortemente incazzata con me stessa e col mondo, col governo ladro, con tutti, con chi mi dice che devo accontentarmi, con chi mi dice che devo andarmene di qui, con chi mi dice e basta.
Io sto iniziando a tenermi la bocca chiusa quando sento una persona che ha dei problemi 'esistenziali' e non sa bene cosa fare. Tanto sono sicura che qualsiasi cosa io possa dire sarà un'emerita stronzata perchè non avrò mai una soluzione da offrirle, esattamente come non mi aiuta chi mi dice 'accontentati di ciò che trovi qui/vattene da qui/fai così/ fai cosà'.
Poi vedo altri blog, vedo come persone che hanno passato momenti molto brutti poi invece quel 'brutto' che era capitato loro è diventata la loro forza e...ci spero anche io. Spero di esser anche io una persona che dal brutto che le capita diventa forte, ma poi mi vedo allo specchio, con le occhiaie e il magone, con la voglia di scrivere nel blog per sfogarmi e la paura di annoiare quei due lettori che mi sono rimasti, col muso e la voglia di sbranare chiunque mi chieda 'come va?'.
Perchè sono stufa di mentire, di dire 'va tutto bene' e sono stufa anche di dire 'eh...insomma...' e fare il faccino triste.
Ma cosa è meglio? Prender in giro la gente e tenermi una pietra nello stomaco o dire come stanno le cose e allora dover stare a sentire i 'vai via/accontantati/fai così/fai cosà'?
Va bene, ecco, mi sono giocata i miei quattro lettori e due lurcker che mi seguono con questo post pallosissimo...

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