Nella prima parte della stagione è stata una delle grandi “sorprese” della Eastern Conference, tuttavia un calendario difficile e l’exploit improvviso degli Atlanta Hawks hanno fatto perdere la retta via ai Toronto Raptors, ed il doppio ko contro Milwaukee e Brooklyn impone una seria riflessionee per analizzarne i problemi e ritornare velocemente in carreggiata.
Prima della gara contro D-Will e soci i canadesi erano l’unica franchigia a detenere una striscia di nove vittorie consecutive contro avversari della stessa division (la non entusiasmante Atlantic Division che comprende oltre ai Raptors i su citati Nets oltre a Knicks, Sixers e Celtics).
Le prestazioni sotto tono di inizio febbraio diventano comprensibili analizzando l’andamento di Toronto dall’inizio del 2015:
- record di 9W-9L (15th miglior record NBA)
- 105.7 punti per 100 possessi (26th)
- 32.2% dalla linea dei tre punti (20th)
- 44.8% TC (12th)
Nelle 18 gare disputate dal principio di gennaio ad oggi Toronto ha affrontato 14 squadre diverse, 7 di queste hanno un record positivo ed il bilancio è riportato di seguito:
Nel calendario dei Raptors figurano 10 partite disputate contro avversari sotto al 50% di vittorie (e sono arrivate 7 vittorie). Tuttavia di contro va evidenziato come Toronto abbia avuto più di qualche problema contro le squadre in record positivo (con i Raptors vittoriosi in sole 2 partite su 8).
E’ un momento quindi molto delicato per la stagione dei canadesi, attesi al definitivo salto di qualità e coach Dwane Casey non si tira indietro provando a “psicanalizzare” il momento difficile vissuto dai suoi:
“Dobbiamo tornare alla lavagna per ritornare la squadra che eravamo nelle ultime due settimane. Ciò non accadrà per osmosi, per una qualche ragione abbiamo perso quell’etica del lavoro, quella voglia di combattere che dobbiamo recuperare al più presto“.
Sull’argomento si è espresso anche l’All-Star Kyle Lowry:
Questo è un periodo dell’anno dove i ragazzi sono un pò affaticati. E’ molto frustrante perchè abbiamo perso partite che eravamo in grado di vincere. Sappiamo che cosa vogliamo e cosa siamo in grado di fare, e quando perdi partite così è diffcile da smaltire.
La squadra messa su dalla dirigenza Raptors (e dalla sapiente opera del GM Masai Ujiri) può contare su tanti elementi di indubbio talento, sopratutto nella backcourt che annovera giocatori del calibro di Kyle Lowry, Lou Williams e DeMar DeRozan, senza dimenticare il positivo sopohmore Terrence Ross e Greivis Vasquez, un autentico jolly che Casey ha più volte utilizzato sia come backup dei playmaaker che da guardia tiratrice titolare accanto a Lowry.
Qualche problema però Toronto lo evidenzia nel settore lunghi dove, nonostante il positivo lavoro di Amir Johnson (9.9 punti e 5.7 rimbalzi) e di Jonas Valanciunas (12.4 punti e 8.5 rimbalzi) a cui va aggiunto il contributo dal pino di Patrick Patterson (8.7 punti, 5.5 rimbalzi, 40.9% da tre), fattura appena 42.2 rimbalzi totali a partita (21esimo nell’intera NBA), mentre risulta positivo il dato sui punti in pitturato (44.3 – sesto).
Nella Eastern Conference, a differenza dell’Ovest, rientrare in carreggiata non è un impresa impossibile e con ogni probabilità da qui al termine della stagione le prime posizioni non subiranno modifiche sostanziali. Ciò però non deve essere preso sottogamba dai Toronto Raptors anche perchè un lavoro di qualità svolto sul gruppo durante la regular season sarà di grande aiuto per affrontare i playoff con qualche chance in più di arrivare fino in fondo.
La squadra è tornata alla lavagna per correggere gli errori commessi nelle ultime partite, il primato degli Atlanta Hawks è quindi a rischio? Ah, a chi dice che i “dinosauri” sono estinti, i Raptors rispondono a tono…
Final Score: #Nets 109 #Raptors Extinct pic.twitter.com/eeArwcwIVX
— Brooklyn Nets (@BrooklynNets) 5 Febbraio 2015
.@BrooklynNets Extinct? Nah. We still here. #RTZ #WeTheNorth pic.twitter.com/a2BWUfvXWE
— Toronto Raptors (@Raptors) 5 Febbraio 2015