Nel Suzanne Lenglen, principale stadio del Roland Garros che porta il nome della “Divine” famosa campionessa francese del primo dopoguerra, oggi echeggia un grido, non di disperazione, ma di trionfo. Un grido italiano, il grido della “Saretta” Errani che, per il terzo anno consecutivo, conquista i quarti di finale del Grande Slam parigino.
Una vittoria, questa, maturata dopo 1 ora e 59 minuti di gioco intensissimi che hanno visto la tennista romagnola combattere con tutti i mezzi a sua disposizione contro la serba Jelena Jankovic, testa di serie n°7. Al termine di un primo set equilibratissimo vinto al tie break, la partita è in discesa per l’azzurra che chiude, quindi, al secondo con il risultato finale di 7-6; 6-2. Ora, appunto, ai quarti, l’aspetta la tedesca Andrea Petkovic che ha passato il turno superando in rimonta l’olandese Kiki Bertens per 1-6; 6-2; 7-5. Per Sara questa avversaria, seppur molto completa, non dovrebbe rappresentare un grande ostacolo qualora continui, sulla scia di oggi, a mostrarci il vastissimo repertorio di giocate, a cui ci sta abituando e che metterebbero in difficoltà qualsiasi giocatore.
Restando nel tennis femminile, l’altro quarto che viene a delinearsi quest’oggi, sarà Halep-Kutsnezova. Simona Halep, infatti, testa di serie n°4 , la più alta ad essere rimasta in gioco, vince facilmente per 6-4; 6-3 la statunitense Sloane Stephens. Passa il turno, quindi, anche la Kutsnezova, per il medesimo risultato, contro la Safarova.
Dall’altra parte, passando al tennis che ormai non ha più azzurri da tifare arrivati a questa fase, quello maschile, anche Rafael Nadal ottiene il visto per i quarti di finale. 63° incontro vinto su 64 giocati nel circuito parigino, questo, per “Rafa” che calpesta senza troppo riguardo il povero malcapitato di turno, il serbo Dusan Lajovic. 6-1; 6-2; 6-1 e match chiuso ancor prima di essere aperto.
Spagna avanti, quindi, non solo con Nadal, ma anche con Ferrer. Il n°5 al mondo se la passa un po’ meno bene contro lo spilungone sudafricano Kevin Anderson ma la partita, pure qui, vede uscire vincitore lo spagnolo con un parziale di 6-3; 6-3; 6-7; 6-1. Ferrer se la vedrà, quindi, mercoledì, in un derby tutto da godersi contro il connazionale Nadal.
La Francia, invece, non resta a guardare. Anzi, continua i propri sogni di gloria con Gael Monfils che, dopo la sceneggiata con cui ha intrappolato il nostro Fabio Fognini, ha rifilato tre set a zero al castigliano Guillermo Garcia-Lopez (6-0 6-2 7-5 lo score in un’ora e 58 minuti). Approda, infine, ai quarti, anche Murray contro un tenace Verdasco. Lo spagnolo non riesce a strappare neanche un set all’avversario ma esce stremato con la convinzione di aver dato tutto quello che poteva dare. Il parziale finale di 6-5; 7-5; 7-6 è, infatti, indice di una partita combattuta fino alla fine.
Conclusi con oggi gli ottavi di finale del Roland Garros, lasciamoci con una piccola riflessione. Nonostante a noi italiani possa essere rimasto un po’ sullo stomaco il “simpatico” tranello teso a Fabio nella partita dell’altro ieri, ringraziamo il moro francese e il talentuoso quanto universalmente “antipatico” Andy Murray di aver quantomeno sfoltito l’infinita schiera di spagnoli che ormai popolano usualmente i circuiti dell’ATP. Fuori Verdasco e Garcia-Lopez e, per un semplice calcolo matematico, uno tra Nadal e Ferrer, che giocheranno mercoledì in un testa-a-testa, speriamo di assistere ad un finale di Roland Garros più internazionale. Niente di personale.