È il giorno della finale. Il giorno più decisivo. Quel giorno che conta più di tutti, quello a cui arrivi senza più fiato, ma con la tensione e la carica a mille, quello in cui sei ad un passo dalla coppa, ma allo stesso tempo così lontano. Due formidabili campionesse vivono oggi questo giorno: una è Maria Sharapova, tennista n° 8 al mondo dalla indiscussa fama, già vincitrice di tutti i quattro Grandi Slam, compreso proprio il Roland Garros nel 2012, e finalista in questa competizione anche l’anno dopo; l’altra, invece, è Simona Halep, ventiduenne romena n° 4 al mondo alla sua prima finale dopo aver raggiunto quest’anno i quarti degli Australian Open.
I precedenti tra le due sono tre e tutti a favore della tennista siberiana, ma quest’ultima arriva alla finalissima di oggi dopo un percorso molto più faticoso di quanto lo sia stato quello della Halep all’interno del circuito parigino. Nonostante ciò, la favorita resta proprio la Sharapova.
Il primo servizio è di Masha. Si incomincia a giocare alle 15.00 nel campo principale Philippe Chatrier gremito, come prevedibile, di tifosi francesi, ma anche di alcuni affiatatissimi romeni e russi. Pronti e via e subito break per la Halep, che riesce a tenere la battuta nel game successivo e quindi conduce per 2 a 0. A questo punto la russa reagisce subito limitando gli errori e iniziando una rimonta che la porta ad aggiudicarsi i 5 game successivi. 5 a 2 quindi e turno di battuta della Halep che tiene, non concedendo nemmeno un punto all’avversaria e su servizio della Sharapova prova una tiepida resistenza conquistando un break a 30. Il set sembra quasi riaperto ma è sul 5-4 che la bionda siberiana strappa il servizio a Simona Halep ai vantaggi, sfruttando il secondo di due set-point. 57 minuti la durata del primo parziale. Partita bellissima fin dall’inizio, ma è con il secondo set che diventa appassionante. La grande intensità e le corse pazzesche della romena le permettono di ristabilire il pareggio dopo una serie incredibile di break e contro break a cui solo il tie break, vinto dalla romena per 7 a 5, è riuscito a porre fine. Si va al terzo set per decidere la finale del Roland Garros femminile, non succedeva dal 2001. Simona non riesce a chiudere in due set ed è cosciente di come Masha dia il meglio di sè proprio al terzo con 19 partite su 19 vinte senza lasciare nemmeno le briciole agli avversari nel finale. Il game più lungo del match se lo aggiudica Maria Sharapova dopo aver annullato due palle break ai vantaggi. Il suo urlo liberatorio è simbolico ed è come il suono delle trombe che annunciano la battaglia. E’ 2-2. La russa si porta quindi sul 4-2 ormai galvanizzata. La Halep, però, non vuole darla vinta tanto facilmente, conquistando un break a favore e dunque parità sul 4-4. Per Maria Sharapova anche un doppio fallo in questo game, proprio in chiusura, sulla palla-break della romena.
È in questo momento che l’esperienza fa la differenza; non tanto la grinta, né la tenacia ma la capacità di mantenere il sangue freddo e dare il meglio di sé quando veramente serve. Per questo motivo Maria si porta sul 5-4 e, infine, serve e vince il Roland Garros, inginocchiandosi al suolo incredula.
Per la seconda volta nella sua carriera Maria Sharapova conquista il titolo del Grande Slam parigino, diventando la regina della terra rossa. Simona Halep è riuscita a rendere questa cosa la più complicata possibile, “la finale di uno Slam più difficile di sempre” saranno le parole nel discorso di premiazione della russa, ma nonostante la sconfitta, la giovane ventiduenne romena ha tutti i requisiti per alzare, un giorno, quella coppa. Non è più giovanissima invece Masha, 27 anni ormai, che raggiunge il traguardo più aspirato dopo un lungo e negativo anno di infortuni e problemi fisici. Mantenendo a stento le lacrime e parlando tutte le lingue di questo mondo, la russa ringrazia il pubblico e tutti i suoi connazionali per il supporto ricevuto. La coppa bimane del prestigioso Roland Garros quest’anno arricchirà la già preziosissima teca dei trofei di Masha: per lei, però, questa vittoria ha un sapore ancora più dolce e tutto ciò glielo si legge in quella maschera mista di emozioni ed orgoglio che copre gli occhi di ghiaccio di una grande vincente.