Le immagini delle telecamere a circuito chiuso della banca insieme alle tracce lasciate dai banditi hanno consentito ai carabinieri di Monterotondo di arrivare all'arresto degli autori di una rapina messa a segno lunedì scorso in una banca di Fonte Nuova. Si tratta di due romani di 27 e 58 anni e di un algerino di 37 anni, domiciliato in un campo nomadi della Capitale.
I malviventi erano entrati nell'istituto armati di taglierino riuscendo a trafugare un bottino di 16 mila euro e fuggendo poi a bordo di un motociclo. Le indagini scattate subito hanno consentito ai militari di rintracciare la moto utilizzata per la fuga, risultata rubata, e di riconoscere uno dei due italiani autori della rapina. L'insieme degli elementi raccolti ha fatto scattare le perquisizioni e gli arresti. La banda è stata portata nel carcere di Regina Coeli, dove rimarrà a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.
I tre dovranno rispondere di rapina aggravata in concorso, ricettazione e violazione della legge sulle armi. Le indagini hanno consentito ai Carabinieri di rintracciare, poco dopo, la moto utilizzata per la fuga, risultata rubata, e di riconoscere uno dei due italiani autori della rapina. I successivi accertamenti tecnici, eseguiti sulle impronte digitali lasciate sulla scena del crimine e sul motociclo, hanno permesso di risalire all’identità dell’algerino.
Dall’attenta analisi dei filmati ripresi dalle telecamere di altri esercizi commerciali della zona i Carabinieri hanno potuto individuare anche un’autovettura, dalla quale i due rapinatori, poco prima del colpo, sono scesi dai posti dei passeggeri.
L’auto, che non era oggetto di furto, è risultata essere intestata al 58enne romano, gravato da numerosi precedenti penali.
«L’insieme degli elementi raccolti – si legge nella nota dei Carabinieri -ha fatto scattare le perquisizioni: nell’autovettura del 58enne, i militari hanno rinvenuto due banconote di piccolo taglio i cui numeri seriali coincidevano con quelle sottratte all’istituto di credito. Sempre nell’auto, è stato trovato un paio di occhiali da sole, utilizzati dal più giovane dei rapinatori per nascondere il viso durante la rapina. A casa di quest’ultimo, poi, sono stati recuperati gli abiti che aveva indossato per mettere a segno il colpo».
Scovato anche il cittadino algerino, i Carabinieri hanno accompagnato tutti in caserma: vistisi ormai scoperti e incalzati dalle domande degli investigatori, i tre hanno confessato le loro responsabilità. La banda è ora al carcere di Regina Coeli, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Dovranno rispondere di rapina aggravata in concorso, ricettazione e violazione della legge sulle armi.
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