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Roma: pacco bomba esplode all'Agenzia Equitalia di via Millevoi

Creato il 09 dicembre 2011 da Nottecriminale9 @NotteCriminale

Roma: pacco bomba esplode all'Agenzia Equitalia di via Millevoi
L’ordigno è stato recapitato via posta e, la sua esplosione, avrebbe causato il ferimento alla mano ed all'occhio del direttore generale  della sede, Marco Cuccagna. 
Cuccagna  nell'esplosione avrebbe perso la falange di un dito ed al momento è ricoverato in un ospedale della capitale.
Il pacco-bomba si trovava, infatti, in una busta imbottita ed era indirizzato allo stesso direttore della stessa agenzia per la riscossione dei tributi, in via Millevoi 10, nel quartiere Ardeatino. 
Sul posto sono intervenuti anche gli artificieri oltre  gli uomini della Digos che stanno  indagando sull'accaduto.
 Gli investigatori seguono la pista anarchica. 
Si teme, infatti, un collegamento con il plico esplosivo recapitato ieri al presidente della Deutsche Bank, Josef Ackermann, rivendicato dalla Federazione anarchica italiana. 
Il procuratore aggiunto Pietro Saviotti, in contatto con i dirigenti Digos, procede, infatti, per attentato con finalità di terrorismo. 
La lettera di rivendicazione contenuta nel plico postale imbottito, assieme all'esplosivo, è siglata Fai, ed è scritta a mano e in italiano. La busta ha il timbro di un ufficio postale di Milano.
Non sfugge naturalmente all'attenzione degli apparati di sicurezza che l'attentato di oggi fa seguito al pacco bomba destinato all'amministratore delegato di Deutsche Bank, Josef Ackermann e rivendicato ieri dalla Federazione anarchica informale. 
Nella lettera di rivendicazione, poi, veniva annunciato l'invio di tre ordigni, quindi è plausibile che sia stato inviato almeno un altro plico esplosivo. 
I pacchi bomba «potrebbero essere realmente tre o anche di più - rileva una fonte della sicurezza- sia in Italia che all'estero. Sono molto più che atti dimostrativi, qui si mira a fare male. 
E non è un caso che il periodo scelto per mettere in atto questa nuova fase di attentati sia quello attuale, con la crisi economica che attanaglia l'Europa e che può finire per esacerbare gli animi, favorendo il malcontento e attivando circuiti perversi». 
La matrice anarchica all'origine del gesto «è evidente per il modus operandi, per quanto accaduto di recente e per la profonda conoscenza dimostrata nel manipolare e gestire gli esplosivi. C'è una chiara continuità con quanto è stato messo in atto in passato».
«Pensavo fosse una porta tagliafuoco. Io ero al primo piano, l'ufficio del direttore generale al secondo». Così un dipendente di Equitalia, Marco Lotito, uscendo dalla sede di via Millevoi. 
«Non ci sono misure di sicurezza particolari ma da oggi saremo più attenti», ha aggiunto rispondendo alle domande dei cronisti in merito ai sistemi di sicurezza. 
Com'è possibile che il plico sia stato aperto direttamente dal Dg? «Evidentemente si sentiva sicuro di aprirla», ha concluso. 
Il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, con una nota del Viminale ha espresso la «propria vicinanza e solidarietà al Direttore Generale di Equitalia, Marco Cuccagna, per il vile attentato di cui è stato vittima oggi, formulando gli auguri di una pronta guarigione». 
«Ci ho parlato al telefono, mi ha detto solo che sta bene. È in ospedale. Ferite? Giusto quella alla mano». Non vuole dire altro la figlia di Marco Cuccagna, direttore generale di Equitalia ferito stamani da un pacco bomba esploso nella sede della concessionaria pubblica di riscossione dei tributi a Roma
La ragazza, raggiunta telefonicamente nella casa di famiglia a Roma, non ha voluto commentare le ipotesi sull'attentato.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Alla Redazione
Gentili signori,nell'articolo consultabile a questo link: http://www.agoravox.it/Roma-pacco-bomba-esplode-all.html e a questo: http://www.nottecriminale.it/roma-pacco-bomba-esplode-all-agenzia-equitalia-di-via-millevoi.html
si riporta testualmente - a proposito dell'esplosione di un pacco bomba consegnato in una sede romana di Equitalia - che si teme «un collegamento con il plico esplosivo recapitato ieri al presidente della Deutsche Bank, Josef Ackermann, rivendicato dalla Federazione anarchica italiana».
L'affermazione, oltre a essere gravemente calunniosa, è destituita di ogni fondamento.
Dovrebbe esservi noto, infatti, che la FAI - Federazione Anarchica Italiana ha sempre espresso posizioni pubbliche chiare e inequivocabili su episodi di questo tipo e sull'uso provocatorio della nostra sigla.
Nel sollecitarvi a una pronta rettifica di quanto da voi riportato, vi inoltriamo una serie di link a comunicati e documenti pubblici prodotti negli anni dalla FAI e/o dalla sua Commissione di Corrispondenza. Infine, riportiamo integralmente un documento approvato dall'ultimo Congresso della Federazione, lo scorso gennaio.In attesa di un vostro riscontro, vi salutiamo.
Gruppo Anarchico "Alfonso Failla" - FAI Palermo e Trapani
11/12/2011

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