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Rose è l’MVP, questa volta è ufficiale

Creato il 04 maggio 2011 da Basketcaffe @basketcaffe

derrick-rose-mvpOrmai da settimane lo chiamavamo MVP, da qualche giorno fonti vicine al giocatore avevano anticipato questa notizia, ma adesso è ufficiale: il miglior giocatore della stagione 2010/11 è Derrick Rose!
E allora non può tornare non alla mente quella notte del 26 giugno del 2008, quando i Bulls con la prima scelta assoluta chiamarono quel ragazzo di Englewood, uno dei 77 quartieri di Chicago (quartiere… ha 40000 abitanti): i tori arrivarono a quel draft dal nono posto, avevano cioè solo l’1.7% di possibilità di chiamare per primi… Destino? Fortuna? Chiamatelo come volete, ma Derrick Rose, figlio di Chicago, cresciuto con il mito di Michael Jordan, ce l’ha fatta, portando i suoi Bulls al miglior record della Lega.
Con 1182 punti, Rose è diventato il più giovane MVP della storia della NBA, battendo nettamente Dwight Howard (643 punti), Lebron James (522), Kobe Bryant (428), Kevin Durant (190) e Dirk Nowitzki (113) nella classifica di quest’anno. Pooh, questo il soprannome dato dalla nonna della point guard dei Bulls, ha chiuso la regular season con 25 punti e 7.7 assist di media, mostrando inoltre delle doti di leadership non esattamente comuni alla sua età. Oltre alla fisicità sovraumana, mai vista in quel ruolo neanche nella NBA, Rose ha migliorato moltissimo altri aspetti del suo gioco, soprattutto le letture ed il tiro da fuori. Dando una rapida occhiata alle statistiche si nota subito il cambiamento nel tiro dalla lunga distanza: nei primi due anni aveva segnato complessivamente 32 triple, tirandone appena 132… un estate dopo si è presentato con una confidenza dalla linea da tre punti sorprendente come dimostrano le 128 bombe messe a segno quest’anno.
Ma non sono solo numeri, Rose ha dimostrato qualcosa di speciale, come speciale è vincere questo premio nella squadra della propria città, cosa successa solamente a Wilt Chamberlain in passato:

Giocare a Chicago è qualcosa di speciale… la gente mi saluta al ristorante, e a volte mi paga anche il conto [dice ridendo], sono sensazioni fantastiche. Giocare qui ogni sera è fantastico, proprio come i nostri tifosi: è una cosa importantissima per me e per i miei compagni. Ultimo ma non ultimo devo ringraziare mia mamma Brenda… il mio cuore. La ragione per cui gioco come gioco!”

Parole che fanno capire che ragazzo è questo. D’altra parte ha chiesto personalmente allo speaker dello United Center di non dire “from Memphis University” durante la sua presentazione, ma semplicemente “from Chicago“. Anche coach Thibodeau, recentemente insignito del premio di allenatore dell’anno, conferma di che pasta è fatto Derrick:

Il fatto che abbia talento è piuttosto ovvio. Ma a meno che non lo vediate ogni giorno, è impossibile capire quanto sia dedicato e umile, e il modo in cui si comporta con i compagni, l’esempio che dà loro. Non si accontenta mai, vuole sempre migliorare e mette la squadra al primo posto in ogni situazione. E fa sempre quello che gli viene chiesto

… ecco perchè è l’MVP!


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