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"Rumble Tumble" di J. R. Lansdale

Creato il 21 luglio 2011 da Bens
Uscita gaudente e vittoriosa da una sessione d'esami che Giulio Cesare in Gallia, al confronto, pascolava in serafica pace bovina, rieccomi qui. 
Innazitutto cominciamo con il mettere le mani avanti per prevenire le vostre tiranniche critiche sulla mia naturale diffidenza a rispettare, in lettura, l'ordine cronologico di stampa dei libri, specialmente quando seguono le avventure degli stessi personaggi, dilazionandole in episodi.
Sì, ho letto Rumble Tumble prima Mucho Mojo e di molti altri ma, prima o poi, troverete nel vostro sconfortato e polveroso cuore, la forza di perdonarmi.
Prima di allora, però, vi faccio un po' incazzare.
Sappiate che ho una nervosa predisposizione nei confronti delle coppie (artistiche e non): Totò e Peppino, Gianni e Pinotto, Franco e Ciccio, Stanlio e Ollio, mamma e papà, e così via. Mi tormenta la sensazione di dover inquadrare il duo sacrificandogli l'individualità dei componenti, essendo d'altronde consapevole che mai potrei apprezzare le singole differenze contemporaneamente. E poi, diciamoci la verità, in due si è sempre più. Più simpatici, più bravi, più scemi ed io mi sento amputata nel mio ascetismo eremita.
Oggettivamente, Hap e Leonard in coppia funzionano bene, ma funzionerebbero altrettanto bene separati e non è un dettaglio. Di questo va reso merito al babbo letterario, Lansdale, che ha la capacità di essere uno scrittore "semplice", asciutto, efficace, forse più vicino alla sceneggiatura che a lidi letterari. Ora, il problema qual è? Passi la coppia (forse un po' troppo stereotipata) di pseudo investigatori, l'onnipresente mafioso italo-americano, il casus belli più invisibile e taciturno della storia, gli imprevisti fisiologici di ogni crime story, l'azzeccatissimo umorismo da sobborgo deliquenziale, però in Rumble Tumble, forse Landsale ha voluto giocare sul sicuro. Una storiella mediamente divertente, un po' stanca, un calderone spinoziano di res cogitans ed extensa che finiscono con l'annullarsi e generare solo tanto fumo.
E' un onesto libro da mare che se la sabbia si incastra tra le pagine e la rilegatura, non è una tragedia, che se ci sgocciolate sopra mentre siete alla ricerca di un telo per asciugarvi dopo un tuffo, pazienza, non succede nulla. 
Siete incazzati, vero? MrFord  di sicuro. Prometto di dare a Lansdale un'altra chance non appena avrò capito cosa il mondo ci trovi di tanto meraviglioso. B. 

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