-Di Anna Vanzan
Amici musulmani, usate Facebook ma sentite l’esigenza di un social network fondato sui vostri valori? Sta per arrivare quel che fa per voi: ci ha pensato Yavuz Kurt, un turco che ha creato Salamworld, l’alternativa halal a Facebook.
Kurt s’è accorto che dalla scorsa primavera ben 400mila compatrioti si sono cancellati da Facebook, e ha pensato di fornire loro e ai 250 milioni di musulmani che ora usano la creatura di Mark Zuckerberg un nuovo aggregatore che punti non tanto a fornire foto e informazioni personali, quanto a legare la comunità. Una umma web insomma. La sede operativa di Salamworld è a Istanbul, da dove il prodotto è stato lanciato solo alcuni giorni fa, ma si propone di raggiungere altri 17 paesi per il prossimo ottobre.
Kurt punta sul fatto che molti musulmani si sentono offesi da vari immagini o video pubblicitari associati a Facebook, e che vorrebbero non una censura vera e propria, ma, piuttosto, un filtro. Inoltre, gli associati non saranno tenuti a fornire un profilo personale, ma solo a condividere informazioni con gruppi scelti e specifici.
Ma come pensa Salamworld di attirare la pubblicità, necessaria perché il sito funzioni? Yavuz Kurt conta sul fatto che il mondo del business è interessatissimo alla “nicchia” (di milioni di individui!) islamica, e con Salamworld possono raggiungerla e rivolgersi a lei in modo appropriato.
Ad ogni modo, Salamworld parte con un cospicuo finanziamento triennale (non è dato a sapere ad opera di chi), ma deve raggiungere i 50 milioni di utenti entro i primi cinque, se vuole avere un futuro.
Riuscirà l’ambizioso Yavuz Kurt (e chi gli sta dietro) nell’intento?
Salamworld si basa sul bisogno dei musulmani di affermarsi in quanto tali anche su un social network. Il prossimo futuro ci dirà se questo bisogno è tale da rovesciare il successo di Facebook che, al momento, impazza tanto nei paesi dell’islam quanto fra i musulmani in diaspora.