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Cloni di esseri umani
rapiti da coleotteri
nel caldo primitivo -
striscianti apparizioni
su muri incrostati di promesse eterne,
in un mondo in cui tutti vivono
(sembra per sempre)
-
I cristiani hanno cancellato poesie
che rutti dagherrotipici resuscitano:
sul davanzale nero
del merlo romanista
un rullino d’angoscia.
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Come se non fosse la morte
che attraverso il Nuovo Vecchio Testamento Murales
annuncia bombardamenti
sul quartiere,
luglio 1943:
e uomini in rifugi-damigiane
e troie in sella al fascismo
e madri a pezzi,
disintegrate,
disinvolte e romane.
-
Croccanti ricordi inventati,
gli uomini come me
hanno in tasca cianfrusaglie calde,
appena sfornate:
e due vie dopo la guerra
c’è un mercato medievale
(una discesa sporca di catrame);
vendono selle e pane cotto al sole,
mentre un vigile urbano
multa un popolo ansioso:
seduti comodi
su divani in seconda fila,
i muratori si raccontano bugie
sul comunismo e sulla Roma di Bruno Conti.
-
Elettricità a singhiozzo:
aperti gli occhi
sui rigidi schemi chimico-riproduttivi
dei volatili predatori.
(e così l’insetto sopravvisse).