“Non ne posso più di Santoro”, dichiara Mauro Masi, direttore generale uscente della Rai, intervistato da Antonello Piroso, su La7 a Niente di personale.
L’intervista parte con il filmato della telefonata di Masi ad Annozero : “Ho fatto un errore, ammette l’ex dg, perchè non sono intervenuto di persona. la ragione dell’errore non è da ricercarsi nel contenuto. Anzi. L’errore è che ho fatto la telefonata, chi riceve telefonata è inquadrato e parla agli ascoltatori, chi telefona è una presenza un po’ remota. L’effetto della telefonata è a favore del conduttore, sarei dovuto andare direttamente in trasmissione, anche
perché, faccia a faccia, Santoro, è meno arrogantello, è più mite, senza quella lucina rossa”. Santoro aveva violato la settimana precedente le norme sulla rappresentazione dei processi in tv e, in base alle informazioni che avevo, si apprestava quella sera a farlo in modo ancora più forte. Dovevo dire con chiarezza che l’azienda si poteva dissociare da quello che poteva accadere. Quella trasmissione poi è stata sostanzialmente nelle regole, considerati gli standard santoriani, se per merito della telefonata non lo so’”. Piroso non approfondisce, non affonda troppo, forse il tono dell’intervistato non lo permette.Santoro non è l’unico sassolino che Masi si toglie dalle scarpe. Sulle pressioni della politica e sulle intercettazioni del caso Rai-Agcom, sottolinea ”posso assicurare di essere stato troppo tollerante: questi signori, sono andati tutti in onda, anche le trasmissioni più urticanti, come quella di Santoro, le ho mandate in onda con la pretesa che tutti rispettassero le regole. Urticanti perché sono al limite delle regole, ma non mi trascinerà – ha replicato Masi – sulla polemica politica. Poi conclude: Mi permette un’espressione americana? I’m sick and tired, non ne posso piu’ di Santoro, sono stanco di Santoro e non vorrei più parlarne, punto”!
Infine, ammette di essere contento di andarsene. “C’e’ un fatto oggettivo, ho gestito il passaggio al digitale investendo 300 milioni di euro, sarò ricordato come colui che ha cercato di affrontare i santoni della comunicazione di sinistra che hanno spesso pretese strumentali mirate ad ottenere più poteri e più soldi. Aspirazioni legittime, ma non vanno ammantate come vittoria della democrazia o della liberta”.
Masi guarda diritto negli occhi il suo interlocutore, tono fermo, deciso, non ammette repliche:
“Non sono capace di dire le cose che non penso, se mi girano le scatole, lo dico, punto. Forse sarò ricordato come uno che ci ha provato a dire di rispettare regole, probabilmente non ci è riuscito, ma la vita è lunga, vedremo in futuro”.Sulla polemica che riguarda Il Caimano di Moretti, i cui diritti sono stati acquistati dalla Rai, l’ormai ex direttore dichiara: “Nell’arco dei cinque anni la Rai lo manderà in onda, quando lo riterrà utile e necessario”.
Aggiungiamoci: Punto. Visto l’atteggiamento e Niente di personale, conclude l’intervista. A seguire, sorrisi e ringraziamenti, come educazione impone.