Al festival del giornalismo di Perugia, come riportano i mass media nazionali (vedi ad esempio La Stampa) Roberto Saviano è salito sul palco nientemeno che con un ex vicepresidente USA, un "vero democratico" a stelle e strisce che ha utilizzato il suo potere per contribuire fattivamente ai soliti genocidi da centinaia di migliaia di morti.
Come ricorda persino Paolo Barnard (ben noto negazionista del signoraggio che evita attentamente di parlare delle scie chimiche, insomma un giornalista per niente indipendente anche se a volte dice anche delle cose giuste, come in questo caso) Al Gore era in carica quando USA e Gran Bretagna (con la collaborazione di quasi tutte le nazioni del mondo, compresa la nostra che votò l'esiziale provvedimento) utilizzarono l'ONU per decretare un embargo all'Iraq e l'UNICEF per attuarlo (alcuni dirigenti dell'UNICEF si sono infatti dimessi dopo quella storia scandalosa).
Quella simpaticona di Madeleine Albright (che Dio l'abbia in gloria), segretaria di stato del governo di Gore, ammise ai tempi che l'embargo era stato così duro (non potevano entrare in Iraq che pochi strumenti per gli ospedali, pochi farmaci, pochi alimenti, poca verdura, persino pochi libri) da causare direttamente o indirettamente la morte di circa 500.000 bambini (che se poi fossero stati "soltanto" 350.000 come scrive Barnard, si tratta in ogni caso di un genocidio che andrebbe ricordare assieme all'Olocausto degli ebrei).
Ed è il caso di ricordare le parole pronunciate da quella dolce signora (M. Albright) quando le fu posta una domanda al riguardo, dinnanzi ai microfoni della CBS: “Penso che questa sia una scelta molto dura, ma il prezzo, pensiamo che il prezzo ne valga la pena.” Il prezzo, ricordiamolo anche a Roberto Saviano, è stato lo sterminio di centinaia di migliaia di bambini innocenti.
Che bella gente vero, questi pseudo ambientalisti dell'ultima ora che da ex presidenti coinvolti nei sanguinosi bombardamenti contro la Serbia del 1999, si trasformano d'incanto in miti agnellini, e contriti cercano di espiare il fio producendo documentari sul "riscaldamento globale" (sissignore, quel riscaldamento che non c'è che nei dati falsificati dell'IPCC).
E così Saviano, il famoso scrittore del libro inchiesta (o cosiddetto tale) Gomorra, sarebbe tanto bravo da imbastire una lunga e dettagliata inchiesta sulla camorra napoletana, ma non da risalire al passato di Gore (cosa molto più facile, basta un po' di memoria o all'occasione una piccola ricerca su internet), tanto bravo da scrivere un libro di "coraggiosa denuncia" della mafia e tanto ingenuo da osannare Israele definendolo nientemeno che una democrazia sotto assedio.
Possibile davvero che non si renda conto di apparire sul palco con una persona, diciamo così, dai molti lati oscuri? Possibile che non gli scappi nemmeno una mezza parola di critica al signor Gore ed alla sua credibilità? O forse semplicemente sa che sta giocando ad un bel gioco che lo fa diventare famoso, e che deve rispettarne le regole pena l'espulsione?
Sorridete prego
E cos'ha detto poi Al Gore al festival del giornalista a Perugia? Che in Italia:ci sono giornalisti di grande livello ma troppi sono costretti a piegarsi al sistema del business delle news. Non capisco nemmeno perchè non si possano fare talk show vicino alle elezioni, ecco perchè abbiamo chiesto a Michele Santoro di portare il suo programma su Current tv [la tv fondata da Al Gore, immaginatevi che bellezza - N.d.R.]Da notare che oltre Santoro Al Gore ha lodato pure Milena Gabbanelli e ricordato la memoria di Enzo Biagi. A questo punto però viene spontaneo pensare una cosa un po' maligna: davvero Al Gore conosce così bene il giornalismo italiano? O forse qualcuno gli ha dato dei precisi consigli su cosa dire davanti alla platea?
Ma anche se Al Gore fosse davvero un profondo conoscitore dell'italico giornalismo, una volta puntualizzato chi sia realmente questo ex presidente USA, viene da pensare che le persone da lui osannate devono essere anch'esse omologate e funzionali al sistema.
Ed in effetti Santoro, che tanto sembra bravo e coraggioso, non ha in realtà mai avuto il coraggio di affrontare nella sua trasmissione nemmeno lo scandalo dei vaccini contro l'influenza suina, comprati coi soldi dei contribuenti e (fortunatamente) quasi tutti inutilizzati. Figuriamoci se Santoro parlerà mai di cosa si nasconde realmente dietro il debito pubblico (il signoraggio), delle scie chimiche (il cui passaggio è così intenso ormai da oscurare sempre più spesso il sole su intere regioni del nostro paese) o di altri temi troppo scottanti.
Più seria e coraggiosa poteva sembrare Milena Gabbanelli (ha parlato persino delle menzogne dell'11 settembre e dell'AIDS), ma poi si è visto bene che anche lei è una pedina del sistema, quando ha ospitato dei vergognosi interventi degli pseudo-esperti del CICAP intervenuti per negare l'esistenza delle scie chimiche.
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