Magazine Diario personale

Saviano che parla dei disabili in tv

Da Leucosia

Perché nulla è scontato e se ti rassegni non c’è vita.

Roberto Saviano.

lunedì scorso c’è stata la nuova puntata del programma di Fazio su rai tre. e c’era Saviano. e mi ero ripromessa di vederlo ma poi tra un gioco e l’altro la tv  stata spenta. e così ho perso la diretta del suo monologo che sorpresa delle sorprese era incentrato sul tema della disabilità. il giorno dopo però ho avuto l’occasione di rivedere un estratto. e Saviano è molto bravo nel raccontare la sua opinione, il suo punto di vista, facendo riferimenti e paragoni. sa raggiungere con le sue parole corde inaspettate del tuo animo, apre gli occhi, anzi li spalanca a nuovi panorami. ma c’è stato chi prima di lui ha potuto fare questa serie di collegamenti. parlo di un libro “La fortuna non esiste” scritto da Mario Calabresi dove si raccontano storie di persone- uomini e donne – che hanno avuto il coraggio di rialzarsi. il coraggio appunto, ma anche l’opportunità. e quante opportunità mi domando sono date alle persone con disabilità – secondo l’acuta osservazione di Franco Bomprezzi ? perchè come al solito si cerca di classificare le persone secondo categorie, etichettarle secondo determinati canoni. perchè ad esempio i disabili devono essere per forza dei super-umani, anzi dei superheroes come ben sottolineava lo spot delle paralimpiadi di Londra. e sotto la didascalia erano fotografati gli atleti delle paralimpiadi.

io non mi sono mai sentita una wonder woman.e nemmeno abilmente diversa. in compagnia della mia malattia ho trovato mille scogli e ostacoli che negli anni precedenti alla diagnosi non sapevo nemmeno della loro esistenza. e sono proprio quegli ostacoli a farmi sentire disabile , al di là della gamba che magari un giorno decide di andare in sciopero non autorizzato.

come quando decisi di ritornare all’università: dovetti rinunciare perchè i tagli apportati dalla Gelmini non mi consentirono di richiedere l’accompagnamento previsto con il tutor per disabili. e tante altre infinite battaglie perse come il posto auto perennemente scippato da un normodotato, e come quei bastardi scalini per accedere in facoltà senza il necessario appoggio di un corrimano.

oggi si parla tanto di integrazione, di civiltà. ma se uscire di casa diventa ogni giorno che passa un diritto negato, non basta una trasmissione in tv a tutelare i disabili.



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