Magazine Poesie
Dopo la breve tregua tra le famiglie: Wu, Wei e Shu, nel palazzo è arrivata una nuova famiglia: gli Jin, che portava con sé un grosso alano.“Avete visto che famiglia singolare?” chiese Sun Jian rivolto ai suoi tre figli, mentre osservava il capofamiglia Sima Yi salire le scale in compagnia dell’animale. “Spero che quel grosso cane vada d’accordo con Floffy”.Gli occhi grigi di Sima Yi si voltarono verso Sun Jian. “Così lei ha un gatto?” chiese.“Sì. Uno tigrato dal pelo rossiccio”. Da lontano si sentì un miao. “Ecco ora mi chiama perché vuole la pappa”.“Il mio cane è molto amichevole, va d’accordo con tutti”.“Come si chiama?” chiese Sun Ce iniziando ad accarezzare il cagnolone.“Sima Angia. Dovreste vederlo come riporta indietro la palla” disse Sima Yi osservando il suo fiero cucciolotto. “Ma sei carino tu! Sei coccoloso! Sei cicciottoso! Ma tu sei solo mioo! Bellino tu, ciccino tu!” continuò Sima Yi vezzeggiando il suo animale. “Beh, ora andiamo, anche lui vuole la sua pappa”.Mentre saliva le scale, Sima Yi si imbattè in Liu Bei. “Oh salve, lei deve essere il nuovo vicino. Io sono Liu Bei, abito al terzo piano”.Il cane prese ad annussare i suoi piedi infilati negli zoccoli e svenne.“Oh mio Dio cosa è successo al mio cane? Oh mio Dio sto iniziando a sentirmi male anch’io”.“Si calmi ora gli passerà” disse Liu Bei scendendo la scala in fretta per non farsi citare in giudizio dall’uomo.Sima Yi si abbassò accanto all’alano e prese a schiaffeggiarlo. “Sima Shi, Sima Zhao” urlò chiamando i suoi figli. “Presto portatemi i sali. Sima Angia è svenuto”.I figli accorsero portandogli i Sali, Sima Yi li prese e li passò sotto al naso del suo cucciolotto. Appena il cane rinvenne, prese ad abbaiare. Il propriterario gli saltò al collo stringendolo calorosamente.I due figli si guardarono ed annuirono. “Vuole più bene al cane che a noi” e rientrarono dentro, seguiti dal padre.Appena calò la notte, Sima Yi andò a dormire e Sima Angia dal caldo uscì dal balcone ed iniziò ad abbaiare alla luna.Liu Bei che cercava di guardare Porta a Porta, andò su tutte le furie. “Quel cagnaccio non mi fa sentire cosa diamine sta dicendo Vespa, porca puttana, porca vacca, porca eva, porca miseria, porca troia, porcaccia, porca zozza”.Guan Yu, che nell’altra stanza cercava di dormire, si alzò ed andò dal fratello. “Hai smesso di inveire? Domani vai a parargli, prima che gli avveleno il cane”.Quando si fece giorno, Liu Bei con due occhiaie per la notte passata in bianco, gli zoccoli infilati ai piedi, la cannottiera bianca, in panatloncini e con i peli delle gambe in bella mostra, scese da Sima Yi e bussò alla porta.Dopo alcuni minuti Sima Yi aprì la porta con un toast in una mano ed osservò attentamente la persona che aveva dinanzi, riconoscendo che era la stessa che gli aveva fatto svenire il cane.“Cercavo proprio lei” disse Liu Bei. “Ieri notte il cane ha abbiato per tutta la notte, finquando non è sorto il sole, può tenerlo dentro casa?”.Sima Yi diede un morso al toast, continuando a fissare Liu Bei. “Ci proverò” disse con la bocca piena.“La ringrazio e scusi per il fastidio”.“Di nulla” disse e gli chiuse la porta in faccia.“Stronzo” disse Liu Bei a bocca stretta.La notte calò di nuovo e nuovamente il cane riprese ad abbaiare, disturbando Liu Bei mentre guardava Gigi Marzullo. “Diamineeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee! Cessa maledetta di quella troia stronza porca vacca di Eva!”.Guan Yu si alzò nuovamente ed andò da suo fratello tirandogli appresso una pantofola. “La vuoi finireeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee. Domani mi devo svegliare alle sei”.“Mi spieghi perché do solo fastidio a te e a Zhang Fei no?”.“Perché da quando il cane e tu vi siete messi d’accordo a rompere er cazzo, Fei si è messo i tappi”.“Fallo anche tu e non rompermi gli zebedei”.Guan Yu sbuffò amareggiato. “Ma guarda te! E’ così che mi vuoi bene? Io per te farei di tutto, ti asciugherei anche il sudore dopo una giornata calda, ti pulirei la bocca dopo che hai mangiato la pasta al sugo, ti laverei i piedi dopo…no questo no, vabbè buonanotte”.Si fece giorno e Liu Bei tornò da Sima Yi e bussò. Sima Yi aprì.“Mi scusi ancora ma il suo cane ha abbaiato di nuovo per tutta la notte senza un attimo di tregua, per favore, io e i miei tre fratelli abbiamo passato la notte in bianco”.“Ha mai provato i tappi?”.“Scusi, come ha detto?”.“Perché non mette i tappi?” disse e chiuse la porta.“A’mbeccile” disse Liu Bei e sconfitto tornò a casa.Zhang Fei l’osservò attentamente. “A’ Liu Bè non ti sei fatto di nuovo rispettà eh? Bravo, continua così”.“Ora ti ci metti anche tu?”.Calò la notte e nuovamente il cane riprese ad abbaiare, mentre in lontananza si sentiva il gatto Floffy miagolare.“E che palleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee! Non solo il cane ora anche il gatto rognoso di Sun Jian si mette a rompermi i maroni questa notte” disse Liu Bei non riuscendo a sentire una sola parola di cosa stesse dicendo Alberto Angela. “E in più c’è anche Zhang Fei che non la smette di russare”.Arrivò nuovamente Guan Yu tenendo in mano stretto un manganello. “Fai tu qualcosa o domani ammazzo cane e padrone?”.“Faccio io, non preoccuparti”.Arrivò il giorno seguente e Liu Bei, indossando pantaloncini di jeans, cannottiera bianca di cotone, zoccoli e occhiaie nere ribussò alla porta di Sima Yi. Però, dopo che questo aveva aperto la porta, dal piano inferiore si sentì un urlo. “Nooooooooooooooooooo il mio povero Floffy”. Sun Jian salì di corsa mentre manteneva nella mano destra la coda del cadavere del suo gatto, che penzolava a mezz’aria. “Tu e il tuo fetentissimo cane” disse con occhi iniettati di sangue. “C’avite rutt o’ cazz”.“Omm e nient’” urlò Liu Bei. “Se quel tuo lurido cagnaccio chin e pulci non la smette di abbaiare, io te lo fucilo”.“Come osi ietta c’ammalut” disse Sima Yi rivolto a Liu Bei.“Fetent’, omme e pupù” continuò Liu Bei.“Bestia, animal, zuzzus” inveì Sun Jian. “T’acceress e mazzat, te facess firnì o’ spital”.“At ca spital” disse Liu Bei. “Direttament’ o’ campusant”.“Ne scuranacchiat ve facc firnì ì’ o’ campusant”.“Ma che sta succerenne ca?” chiese una voce dal piano superiore e dalle scale arrivò Cao Cao. E improvvisamente, data la porta dell’appartamento di Cao Cao lasciata aperta, per il palazzo si sentì una canzone che prese a risuoare per tutte le scale: Sono le tagliatelle di nonna Pina, un pieno di energia, effetto vitamina, mangiate calde col ragu, col ragù.“P’ colpa vost, p’ colp e sti tre ianar nun poss verè a Prova del Cuoco. P’colpa vosta nun aggia suntut a ricetta e Anna Moroni e nun l’aggia putut signà”.“Papino” disse Cao Pi da dietro le sue spalle. “L’ho presa io”.“Brav a papà”. Cao Cao guardò Liu Bei. “Tu cu chill zuccol c’e veramet sfracass e pall”.“Mò vuò ripiglià sta vecchia storia. Verament a vuò metter n’atavot miezz, i t’spezz e cosh”.“I te lev a copp a terr”.Sima Yi stava per chiudere la porta ma Sun Jian gli buttò in faccia il cadavere del gatto. “Nun te ne fuì a te, che t’aggia fa o’ mazz siric pe’ sittantott’”.“Chella lot e fratete” disse Sima Yi gettando con un calcio il gatto. “O’ vogli propri avverè chell ca me fai”.“Ah sì” disse Sun Jian afferrando Sima Yi per un braccio e gettandolo per tutte le scale.“All’anm e chite muort” urlò Sima Yi spiaccicato al suolo.I due figli: Sima Shi e Sima Zhao si guardarono in faccia pensierosi. “Dobbiamo andare ad aiutarlo?” chiese Sima Zhao.“Naaaaaaaaaaaaaah, sa cavarsela benissimo da solo, andiamo a giocare ai videogames”.“Va bene”.“Chella grandissima latrina e mammt” disse Sun Jian. “Mò t’abball cu i pier n’gopp a panz” urlò e si gettò su Sima Yi iniziando a schiacciarlo sulla pancia.Intanto Liu Bei aveva preso a fare a pugni con Cao Cao, che gli aveva rubato gli zoccoli dopo averlo fatto inciampare e li aveva gettetati al figlio, che subito corse in casa.“Ridammelli, figlio di puttana”.“Giammai, piuttosto li brucerei”.“Ah sì?” Liu Bei ficcò un piede in bocca a Cao Cao. “Muori!”.Cao Cao cercò di urlare ma ciò fece finire più a fondo nella sua bocca il piede di Liu Bei. Intanto la puzza gli salì al naso e svenne, andando a sbattere con la testa sul pavimento. “Vuoi vedere che è veramente morto?”.Intanto salì Sun Jian. “Anche che fosse ci siamo tolti un gran rompipalle davanti”.“Eh già e Sima Yi, piuttosto, come sta?”.Sun Jian gli lanciò uno sguardo. L’uomo era privo di sensi e la bava gli usciva dalla bocca. “Mah, forse moribondo”.“Chiamiamo l’ambulanza?”.“Naaaaaaaaaaaaaaaaah, che se la sbrigassero da soli, piuttosto, prendiamo il cane”.Per via della porta dell’appartamento di Sima Yi era aperta, entrarono in casa e, senza aspettarselo, Sima Shi e Sima Zhao consegnarono loro l’alano. “Prendetevelo, ha sfracassato le maracas anche a noi” disse Sima Shi.“Nostro padre rispetta e vuole bene solo a Sima Angia”.“Scusate come si chiama?” chiese Liu Bei.“Sima Angia”.Un’idea gli balzò in testa. “Dato che è commestibile, facciamoci una braciata”.“D’accordo” disse Sun Jian prendendo la mannaia.Dopo svariate ore, le famiglie Shu e Wu prepararono una braciata per tutto il condominio, invitando sia gli Wei che gli Jin senza dire da dove provenisse la carne, soprattutto al proprietario appena aveva ripreso i sensi.“E’ buonissima questa carne” disse mentre addentava un pezzo che era stato del suo amato cucciolone. “Ma sapete dov’è Sima Angia?”.Tutti lo ignorarono e la pace fu ristabilita all’interno del condominio.
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