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Semplice ma bella;”la pratolina”

Da Fluente

Semplice ma bella;”la pratolina”

Dall’inizio della primavera fino a giugno i prati sono cosparsi di nuvole bianche e rosa: sono le pratoline, deliziose margheritine dall’aspetto delicato ma di resistenza non comune.Buongiorno da Eliana oggi per questo vi parlo delle pratoline. I botanici la chiamano Bellis perennis, la voce popolare la chiama margheritina oppure pratolina. Margheritina perché ha la stessa forma di una margherita e pratolina perché cresce spontanea nei prati, quando l’inverno si fa ancora sentire. Infatti non teme il gelo. È il fiore che promette, con la sua comparsa, giorni migliori, più caldi e pieni di sole: una promessa che viene sempre mantenuta, addirittura fino a giugno inoltrato nelle zone montane.La pratolina ha da sempre ispirato i poeti e gli innamorati. Il poeta inglese Chaucer la chiamò “occhio del giorno”, un altro grande poeta inglese, Shelley, chiamò le pratoline: “stelle perlacee della terra, costellazioni fiorite che mai tramontano”.Per il nostro poeta Giovanni Pascoli le pratoline erano “occhi di rugiada”.Anche molti pittori, dal Botticelle al Ghirlandaio, sono stati ispirati dalla pratolina, che l’hanno dipinta in molti loro quadri come simbolo di rinascita e redenzione per ricordare la nascita di Cristo.Per gli innamorati la pratolina è sempre stata associata all’amore e alle nozze. Nella tradizione popolare se una ragazza vuole sapere quanti anni deve ancora aspettare per sposarsi, deve bendarsi gli occhi e cogliere a caso una manciata di pratoline: ogni fiore rappresenta un anno di attesa. Nel linguaggio dei fiori le piccole pratoline hanno un significato piuttosto impegnativo: “Io penserò a te”. Nel Medioevo le fanciulle intrecciavano con le pratoline delle ghirlande per dire ai loro corteggiatori: “Ci penserò” mentre, quando le dame volevano mostrare di aver accettato l’amore di un cavaliere gli permettevano di ornare il suo scudo con due margheritine.Ma dalle pratoline ci si aspetta anche la risposta al dubbio: “m’ama o non m’ama?”. Chi non ha mai strappato uno per uno i suoi petali aspettandosi un “sì, m’ama!”. Che grande responsabilità per un fiorellino tanto piccolo e dall’apparenza tanto fragile!Nonostante l’aspetto, però,la pratolina è tutt’altro che delicata. Infatti, non teme gli ultimi geli dell’inverno, né il caldo improvviso di giugno. La corolla di petali si apre allo spuntare del giorno e si chiude completamente, chinando il capolino sullo stelo, al tramonto, svelando il suo colore rosato. La comparsa delle pratoline annuncia la primavera ed è per questo che, anticamente, nel calendario di molte città veniva rappresentata per segnare il rinnovamento dell’anno.Un erborista inglese riteneva che la natura avesse creato la pratolina come utile medicamento. Infatti scriveva che il fiore, bollito nel latte d’asina, era molto efficace per guarire la tisi. Di fatto la pratolina, che i giardinieri cercano in ogni modo di far sparire dai prati a forza di diserbanti, quando compare fra l’erba annunciando la primavera scaccia la malinconia dall’anima e ci fa sentire che la vita è proprio come lei, cioè sempre bella.

Un abbraccio Eliana

 


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