Nel primato in classifica del Banco di Sardegna Sassari c’è molto di coach Meo Sacchetti, un bel po’ di Travis Diener ma ancora di più da Drake Diener. Il cugino più grande della coppia da Fond du Lac, Wisconsin, sta mostrando una crescita incredibile in questa stagione, uno step ancora maggiore rispetto al giocatore che, almeno fino alla passata stagione, viveva all’ombra di Travis, ex compagno di backcourt di Dwyane Wade a Marquette. Drake non è più soltanto un grande tiratore, uno spot up shooter come si dice in gergo, ma ha sfruttato maggiormente il suo ottimo ball handling per attaccare dal palleggio e concludere, sia con l’arresto e tiro, sia andando al ferro grazie alla discreta resistenza nella parte alta del corpo.
Nelle precedenti esperienze italiane, Capo d’Orlando, Siena, Teramo e Avellino, Drake Diener era soprattutto la classica guardia tiratrice mentre a Sassari, con Meo Sacchetti (che lo aveva tenuto a battesimo nel suo debutto da pro a Castelletto Ticino in Legadue), e soprattutto col cugino Travis al fianco (spesso lo ha dovuto sostituire…) è diventato più playmaker, più creatore di gioco, per sè e per i compagni. Ha accresciuto la sua fiducia, persino nella propria metà campo, e ha conservato quella caratteristica di clutch player che tende a mettere i tiri nei momenti decisivi… chiedere a Bologna l’anno passato e a Cantù in questa stagione.
Quella in corso è nettamente la miglior stagione di Drake Diener: 17 punti, 5 rimbalzi, 3.5 assist di media tirando col 64% da due, il 47% da tre e il 92% ai tiri liberi. Con queste cifre non è arginabile, anzi, è mortifero. Nelle ultime quattro partite (tre successi casalinghi e la sconfitta al Pianella con Cantù) sta volando: 21 punti, 6 assist, 7.3 rimbalzi, 33.5 valutazione, con il 76.2 da 2 e il 50 da 3. Nell’ultima gara disputata, quella vinta 87-76 in casa contro Pesaro, ha chiuso con 49 di valutazione e la tripla doppia sfiorata: 28 punti, 10 rimbalzi e 8 assist. Cifre alla LeBron James senza alcun dubbio.
Con lui, Travis e tutti gli altri, Sassari non può e non deve porsi limiti: con Varese, Cantù e Siena è decisamente candidata allo Scudetto. E non va dimenticato che la vita di Drake Diener non è sempre stata luminosa come è ora al sole della Sardegna: in passato ha dovuto combattere prima contro un tumore e poi contro il morbo di Crohn, una malattia infiammatoria che colpisce in modo cronico l’apparato digerente e lo ha costretto a subire diverse operazioni.