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settembre

Da Ducdauge @ducdauge

Settembre è il mese della stasi. I pensieri, vacillanti per tutta l’estate, adesso devono fermarsi e trasformarsi, loro malgrado, in decisioni. Settembre è il mese dei ripensamenti. Chi aveva fatto progetti li ha rimandati o dimenticati, chi aveva deciso di cambiare lavoro, ha pensato che è meglio tenersi stretto quello che ha e chi aveva pensato di cambiare la disposizione dei mobili – il letto al posto dell’armadio, l’armadio al posto della libreria, la libreria al posto del letto ma così non c’è spazio ed è meglio lasciar stare tutto così com’è! – decide di ritornare alla comunque piacevole ordinarietà di tutti gli altri anni che, in fondo, non è mai dispiaciuta.
A settembre c’è chi finisce le ferie e rientra a lavoro, e chi continua le ferie forzate perché il lavoro ancora non ce l’ha.
A settembre ci si guarda allo specchio e il colorito estivo inizia a perdersi, la pelle inizia una nuova-vecchia metamorfosi liberandosi da raggi UV, creme e abbronzanti di cui nei precedenti mesi è stata inerme ostaggio. L’estate da sogno insistente sbiadisce come ricordo fatiscente.
La sabbia, pregna di passi, emozioni e mozziconi di sigaretta, inizia il suo annuale processo di riciclo per farsi ritrovare splendidamente incontaminata e pulita l’anno successivo.
Settembre è il mese più bello. Tutto inizia e tutto riparte, inizio-traguardo di un altro anno, di altri progetti e della speranza che dopo Natale l’estate è dietro l’angolo.
Settembre col caldo d’agosto e l’aria di giugno. Settembre non esiste.


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